lunedì 27 aprile 2009

Mangrovie e fantasmi...

Il sud degli Stati Uniti, fra paludi, riti voodoo, decadenza e passionalità ha ispirato più di un autore, finendo con il sedimentare nell'immaginario, generando miti e leggende talvolta difficili da distinguere dalla realtà storica. Queste tematiche si sono, con gli anni, rafforzate in autori che hanno saputo coglierne alcuni aspetti e «crearne» di nuovi.
Scrittori come William Faulkner o Tennessee Williams, Flannery O'Connor e Carson McCullers (I) sembrano pescare a piene mani in questo immaginario e, pur non esasperando il lato «soprannaturale», le loro opere hanno atmosfere e suggestioni che sembrano appartenere a un terreno comune.
Questo particolare genere letterario trova, in qualche misura, il suo corrispondente cinematografico in un gruppo di pellicole e, traendo spunto e ispirazione dall'analisi di alcune tematiche fondanti di Il cuore è un cacciatore solitario ho cercato di applicare tale tentativo di classificazione a un gruppo di pellicole recenti. Quelli che per quanto concerne la letteratura erano quattro caratteri distintivi (Freakishness, Imprisonment, Violence e Sense of Place)(II) si sono quindi moltiplicati/mutati in otto elementi.

(una bella analisi di Elvezio Sciallis - continua qui).

5 commenti:

Elvezio Sciallis ha detto...

Omar, grazie per la segnalazione.

Noto che ti piace Pete Dexter, ottimo autore che ha a che fare con quanto discuto nell'articolo.

Grazie ancora.

sartoris ha detto...

Ti seguo sempre con grande attenzione, Elvezio (i nostri rapporti sono cominciati con un brutto equivoco del quale ancora mi scuso, ma non ho dubbi che molti dei nostri interessi siano gemelli, e il tuo blog è spesso per me fonte di grande sollazzo intellettuale).

un caro saluto
OMAR

sartoris ha detto...

PS tra l'altro sono un accanito sostenitore di tutti gli autori che citi nell'articolo, e se c'è una cosa che cerco di fare da anni è quella di portare parte degli stilemi southern nei miei romanzi pugliesi...

(magari prima o poi mi dirai se sto facendo un buon lavoro, mi piacerebbe un tuo parere, anche considerando che non le mandi a dire:-)

ri-ciao

Elvezio Sciallis ha detto...

Ma sai, ho imparato molto anche io da quella volta, reagisco male e con impulsività quando basterebbe discutere con le persone due secondi prima di decidere se partire lancia in resta o meno, quindi tutto a posto.

E, sì, appena cala un attimo la mia pila di letture mi farebbe piacere, fra l'altro abbiamo una conoscenza in comune, Nino G. D'Attis, se non erro...

sartoris ha detto...

certo, zio Nino è un vecchio amico. Ci sentiamo spesso e qualche volta abbiamo presentato in giro i nostri libri in coppia (è la dannata lobby pugliese, sai...)

Comunque grazie di tutto e continua così, il tuo blog è un punto fermo nelle mie visite in rete...
(vabbe', ora basta farci i pompini a vicenda, direbbe Wolf in Pulp Fiction!)

a presto
ciao