lunedì 18 febbraio 2013

Inchiesta sulle rotte della droga

Senza moralismi e, ancora meglio, evitando eroismi da inviato speciale in surplus di adrenalina, Alessandro Scotti ha viaggiato per ben sei anni lungo le principali rotte della droga mettendo a fuoco questo straordinario reportage e aggiungendoci a corredo un apparato fotografico davvero toccante. Dall'America latina all'Asia centrale, dal Sudest asiatico all'Africa occidentale, Narcotica è un'inchiesta che il giornalista ha partorito durante un soggiorno nel continente asiatico: «da tempo indagavo sul narcotraffico - ha spiegato Scotti in una intervista - ma volevo fare qualcosa che avesse un respiro diverso. I passaggi decisivi sono stati il coinvolgimento dell'Onu (di cui Scotti è Goodwill Ambassador) e la collaborazione con Rolling Stones Italia. La difficoltà maggiore è stata quella di entrare in un mondo chiuso, diffidente come qualsiasi universo criminale. L'elemento chiave è stato il tempo, anche quello dedicato all'ascolto. Perché anche persone che vivono in isolamento dal resto del mondo possono trovare una spinta alla condivisione verso qualcuno che si interessa a quello che fanno». Una rete di contatti - non tutti necessariamente legali - che ha permesso all'autore di muoversi lungo confini sotterranei, sul crinale d'una invisibilità voluta quanto imprescindibile, all'interno d'un meccanismo internazionale di straordinaria complessità. A ogni capitolo del libro corrisponde un ritratto, con tanto di immagini in bianco e nero, in una rassegna esemplare di personaggi più o meno anonimi: coltivatori, intermediari, mercenari, donne eroinomani sotto il burqua, gruppi armati rivoluzionari, scienziati che studiano i tossicodipendenti e quasi ovunque uomini e donne consapevoli di quel che fanno ma che difficilmente superano la soglia di povertà.
Ma Narcotica non è solo il resoconto puntiglioso e accuratissimo del viaggio all'inferno. È uno di quei libri costruiti con parole marchiate col fuoco, parole nate per sfondare la coperta delle nostre sicurezze quotidiane e farci risvegliare dal torpore. Quello che «permette a ognuno di noi di sopravvivere, facendoci considerare lontano ciò che è sgradevole o emotivamente inaccettabile, quasi appartenesse a un altro mondo. Un'anestesia percettiva indispensabile alla sopravvivenza».

Narcotica - Alessandro Scotti (Ed. ISBN, coll. Reprint)

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