Negli Stati Uniti in questi giorni è in uscita il numero 66 di Wolverine, testata Marvel dedicata al famosissimo personaggio artigliato con cui si da il varo all'attesissimo ciclo di Mark Millar e Steve McNiven dal titolo Old Man Logan.
Millar ha dichiarato di essere un Marvel fan accanito, un vero «Unforgiven» fan ma anche un appassionatissimo del ciclo Mad Max, pellicole (made in George Miller) che hanno reso grande Mel Gibson nonché contribuito a creare un universo post-atomico pieno di polvere e relitti che da quasi un ventennio si è incistato nell'immaginario popolare. Allo scrittore è venuto quindi naturale fondere le sue passioni in questa storia, che quindi si è scritta praticamente da sola. A livello visivo Old Man Logan si presenta come un prodotto innovativo: McNiven tratteggia un mondo devastato, molto 'terra di frontiera', in cui gli eroi sono caduti e pure Wolverine è scomparso dalla scena, lasciando al suo posto solo un vecchio uomo di nome Logan preoccupato solamente della sicurezza della propria famiglia. Un uomo che per aiutare un vecchio amico e la sua stessa famiglia sarà costretto, suo malgrado, a estrarre di nuovo gli artigli. Tra l'altro, Old Man Logan si intersecherà con 1985, Kick-Ass e Fantastic Four, opere sempre firmate Millar: l'elemento che fungerà da collante sarà un uomo, Clyde Wyncham, che sarà introdotto in 1985 e presente anche in Fantastic Four, e sarà altresì determinante per le origini di Old Man Logan. Chissà quando arriverà in Italy?
(fonte ComicUs)
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