Alien Vs Predator: Requiem (AVPR) parte in media res allacciandosi direttamente alla chiusa della precedente pellicola di Anderson: il protagonista di questo sequel è l'ibrido tra le due creature e allo spettatore bastano un paio di scene per esserne certo. Quello che sembrava un rozzo coup de théâtre finale, pregno d'un certo gore finto-tonto di gran voga negli '80 per mezzo del quale riusciva a risultare quasi plausibile, diventa qui il tasto d'ingresso di tutto il secondo capitolo, con conseguente, definitiva virata verso il trash. Ma se una tale scelta di campo avrebbe senz’altro giovato all’operazione, donandole una gustosa allùre di postmodernità, va purtroppo registrato che gli autori non hanno avuto il coraggio di premere fino in fondo il pedale e il tentativo resta sospeso a mezz'aria, incerto su dove andare a parare. Se Anderson si era infantilmente impegnato a nettare d'ogni riferimento sessuale la saga della creatura xenomorfa (il suo creatore Giger sarà stato contento?) gli esordienti fratelli Strause (blasonati supervisori FX) hanno realizzato un film sconclusionato, che distribuisce caoticamente un po' di splatter qua e là senza mai esagerare: l’idiozia della sceneggiatura non è tale da sconfinare nel metalinguaggio e i rimandi interni alla/e saga/ghe non vanno mai fino in fondo (es.: quella che sembra destinata a diventare la nuova Ripley non avrà abbastanza spazio per diventarlo e la replica della mitica corsa sul furgone corazzato di Aliens viene solo accennata per essere abortita sul nascere); perfino il gore sembra distribuito senza criterio, e si passa dall’apparente accelerata iniziale (il “parto toracico” del bambino) alla calma piatta centrale (fuori campo, stacchi “sul più bello”) ai nuovi picchi finali (la fecondazione della partoriente, con esplosione multigemina aliena/predatoria, senz’altro responsabile di quel V.M.18 in via d’estinzione). Scordatevi le due o tre novità che rendevano interessante il primo episodio incentrato sullo scontro fra i due mostroni extraterrestri. Di nuovo in fondo in questo film c'è solo il Predalien, portatore - insieme ai suoi fratellini minori e maggiori - di massacri all'emoglobina, acido e la scusa per imbastire una pellicola della quale non avevamo alcun bisogno.
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