venerdì 30 maggio 2008

Nick Cave e l'assassinio di Jesse James

Nick Cave e Warren Ellis non sono nuovi all'esperimento delle soundtrack (infatti avevano firmato nel 2005 le musiche di The Proposition - se ne parla qualche post più giù), ed in generale il loro operato ha sempre avuto forti richiami con un certo immaginario di celluloide. Si parla qui insomma di una creatività che trova spesso riscontri, cioé, in certi sussulti emotivi che generalmente appartengono al media cinematografico. Ellis, poi, con i suoi leggendari Dirty Three ha costantemente puntato sul connubio musica-immagine suggerito con quelle parabole post-rock comandate dalla solennità del suo proverbiale violino. Non stupisce quindi che il duo sia ritornato al lavoro in questo senso: il film in questione, The Assassination Of Jesse James By The Coward Robert Ford, dà il titolo, così, anche alla soundtrack che va a chiudere in maniera eccelsa l’anno discografico. Eccelsa sì, perché il ricamo musicale di questo decadente western è una conturbante raccolta di musiche taglienti e raffinate, che fanno leva sul tempo che scade e sull’attesa. Si racconta del fuorilegge Jesse James (Brad Pitt - vedi anche in questo caso la sezione VISIONI), delle sue tonitruanti rapine, del suo volto che rimbalza in centinaia di ritratti segnaletici. Un personaggio avvolto dal mito, il cui nome è sinonimo di pericolo, ingegno e maledizione, bersaglio di una caccia cieca e disperata che solo il tradimento del suo adepto - ed amico - Robert Ford (Casey Affleck) - bramoso forse dell’oro della taglia che pendeva sul bandito più famoso d'America oppure semplicemente del suo carisma - riuscirà a fermare. E Cave ed Ellis ne suonano le vicende affidandosi al binomio pianoforte più violino. Dunque atmosfere truci, strazianti. Composizioni toccanti e tristi, in cui si fondono tensione, rincorsa, resa dei conti. Vedi The money train, vedi Fallino, vedi la “patetica” Rather lovely thingSong for Bob (quasi 'morriconiana' nel suo denso fluire). Non solo piano più violino, però. Cowgirl è un country sporchissimo e legnoso figlio della chitarra di Cave e anche Carnival, specie di valzer/blues, sfida le atmosfere plumbee del resto della tracklist. Dunque nessuna traccia per la voce calda di Nick, ma molto spazio al suo talento di pianista e compositore. Ellis, da par suo, fa la primadonna dato che il suo violino è, fuori discussione, il protagonista di questa soundtrack dura, lisergica e un po’ terrosa. Perché è la storia di un assassinio, ma di un assassinio per mano di un amico. (fonte per una porzione della rece: il cibicida)

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