pellicola del 2015, è stata probabilmente la sorpresa migliore della sezione Midnight dello scorso Sundance. Cop Car è il nuovo film di Jon Watts, il regista di quella mezza boiata che è stata Clown (un horror con non poche frecce nel suo arco, ma con troppi difetti di natura strutturale per passare l'esame con la sufficienza) e pertanto, date le premesse, poco c’era da sperare. Invece… invece Cop Car è quel film che non ti aspetti.
Sorta di Stand by me in chiave ridotta, il film racconta la storia di due giovani ragazzi che trovano una macchina della polizia abbandonata e decidono di prenderla in prestito per farci un giro. Tuttavia, quando lo sceriffo della contea (un luciferino, sempre inquietante Kevin Bacon con baffacci e canotta d'ordinanza: un must) li scopre, alla gioia si sostituiranno conseguenza brutali.
L'operina è davvero ben confezionata, con qualche pennellata amara da black-comedy che ricorda alcune cose dei Coen e una bella serie di performance da parte degli attori in gioco. «È un film scritto molto bene, tanto che già leggendo il copione immaginavo come sarebbe andata. Siamo molto soddisfatti del risultato ottenuto», ha dichiarato Bacon, uno che oggettivamente non smette di sperimentare ruoli anche sgradevoli, sfidando (con successo) il gusto del cospicuo seguito di appassionati della sua recitazione minacciosa e sempre profonda.
Ottima prova anche dei bambini/ragazzetti che fanno da fulcro alla vicenda. Sovente nei lungometraggi di questa fatta personaggi così hanno ruoli scritti coi piedi, assoggettati a dinamiche prevedibili, necessarie solamente alla progressione narrativa della storia. Di fatto non capita tanto di rado che i ragazzetti finiscano per compromettere la veridicità dell'intero lungometraggio, ma per fortuna stavolta non è proprio il caso. Shea Whigham (Man) e Camryn Manheim (Bev) sono giovani attori davvero dotati, capaci di indossare i panni dei loro personaggi senza strafare: assistiamo con convinzione alla loro crescita all'interno dell'arco degli eventi e come loro noi siamo spettatori di un mondo adulto incomprensibile e violento, Piccola perla, da vedere subito!
Ottima prova anche dei bambini/ragazzetti che fanno da fulcro alla vicenda. Sovente nei lungometraggi di questa fatta personaggi così hanno ruoli scritti coi piedi, assoggettati a dinamiche prevedibili, necessarie solamente alla progressione narrativa della storia. Di fatto non capita tanto di rado che i ragazzetti finiscano per compromettere la veridicità dell'intero lungometraggio, ma per fortuna stavolta non è proprio il caso. Shea Whigham (Man) e Camryn Manheim (Bev) sono giovani attori davvero dotati, capaci di indossare i panni dei loro personaggi senza strafare: assistiamo con convinzione alla loro crescita all'interno dell'arco degli eventi e come loro noi siamo spettatori di un mondo adulto incomprensibile e violento, Piccola perla, da vedere subito!
5 commenti:
Come scrissi proprio in questi paraggi, Crepascola adora la camminata dell'attore. Anni fa mi chiese di vendere un polmone ed un rene x finanziare un film scritto da lei che avrebbe dovuto essere una avventura della Pantera Rosa ( il cartone animato, non Dave Niven ndr ) girato con attori in carne ed ossa e poi post-prodotto come A Scanner Darkly. Kev avrebbe dovuto essere The Pink Panther, naturalmente. Io amo la mia sposa come Orson i suoi sigari, ma l'idea di separarmi da roba che avevo tenuto lontano x anni da nicotina e sostanze stupefacenti non mi seduceva e mi trincerai dietro la scusa di cambusare ( so che adori questo verbo e mi aspetto di ritrovarlo ne Il Teorema di Potsie ) gli organi come scorta nel caso servissero a Crepascolino ( sperem de no ). Devo dire che quando la serata è noiosa e l'erede è altrove, infilarmi quella pelliccia rosa con la coda e ballare il song di Mancini è sempre una soluzione.
Ho letto da qualche parte in rete che Kev sta pensando a produrre un western ambientato ai ns gg - come le storie di Lansdale - che doveva chiamarsi Nico ( " poi ho deciso che il titolo avrebbe fatto pensare ad un remake della pellicola di eserdio del mio buon amico Steve Seagal " ) che pare si chiamera Man, Bev and the dog ( " anche se forse alla fine lo chiameremo Men & Dogs... " ). E' la storia di un pulotto di Beverly HIlls radiato con false prove xchè ha cercato di incriminare il figlio di un senatore x traffico di stupefacenti. Si rintana nel solito profondo sud degli States dove assume stupefacenti x dimenticare. Comincia a confondere il suo lavoro di bagarino nei combattimenti tra cani con una fantasia in cui è un felino di un colore improbabile ( " trovo geniale la parte dello script in cui si accenna a Madre Natura che ha finito la pelliccia nera e mischia rosso e bianco x "varare" la pantera...adoro Blake Edwards ! " ) che si batte contro demoniaci mastini in una combo di pellicola tarantiniana e Tom & Jerry. Le premesse sono interessanti. Sperem.
"Il teorema di potsie" è pura magia :-)
Sempre pescando in rete ( come facevamo prima che fosse intessuta ? ci infilavamo tutti in una tutina da pantera rosa e ballavamo nel crepuscolo ? ) mi sono imbattuto in una intervista a regista Baltasar Kormákur che parlava della sua pellicola Everest con cui ha appena aperto il festival di Venezia. Balt spiega, in sintesi , che Brolin è subentrato al ns Kev perchè l'attore soffre patologicamente il freddo ( " una conseguenza delle scene di nudo de L'Uomo SEnza Ombra " ) e si lamentava di continuo di esser sul punto di congelare. Quella sagomaccia di Jake Gyllenhaal - mai fidarsi di uno con il faccino d'angelo - ha buttato della benza sul falò e c'è mancato poco che la star di Footloose finisse a ballare sulla capocchia di uno spillo con gli altri angeli ( " Bacon abbrustolito ! Jake non la smetteva + di ridere! cattivo ! )
So goes life.
@Crepa ci punto parecchio su Everest anche se pare in sala a Venezia lo abbiano accolto col gelo (trattandosi di everest, d'altronde) speriamo bene!
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