«Ogni volta che un potenziale grosso investitore arriva per il tour, lo porto innanzitutto alla Chiusa trapiantata dal canale Erie. Abbiamo buoni duecento metri di canale laggiù e un plastico assai fedele di un accampamento di musi gialli. Mamma mia come siamo diventati rossi quando si è scoperto che il canale invece lo avevano costruito gli irlandesi. Non abbiamo soldi per correggere la svista, per cui più o meno ogni quarto d’ora un marchingegno nelle baracche rilascia una specie di aroma di cibo orientale.
Oggi il mio possibile Socio per la Ricostruzione Storica è il signor Haberstrom, fondatore di Cultura&Abbronzatura. È un’azienda di livello nazionale. Si sono inventati una biblioteca fornitissima all’interno dei locali per cui mentre fai la lampada urli il titolo del libro che ti pare a certe liceali sui pattini. Risaliamo il sentiero, lui è in tuta felpata e fuma il sigaro e io gli dico che ammiro il suo acume. Gli dico che certi uomini sono sognatori e altri esecutori. Mi domanda chi sono io dei due e gli rispondo ammettiamolo, sono il classico tipo che accompagna i sognatori sul sentiero a visitare il Segmento del canale. Lui approva. Dice che ho la testa sulle spalle. Mi tocca il braccio e dice che non vede l’ora di passare qualche istante di raccoglimento al canale perché tanto tempo fa suo bisnonno portava le chiatte e fu ucciso da un asino. Quando arriviamo alla radura si emoziona tutto e sfonda la sagoma di cartone del giocatore d’azzardo cinese. Non per essere volgare ma sento che è in arrivo un assegno bello corposo.
Quando però lo raggiungo vedo che le gang hanno colpito ancora con le bombolette spray, per tutta la mia Chiusa. Haberstrom rimira la scena. Poi mi picchietta addosso la punta sputazzata del sigaro e dice eh no, coi miei soldi te lo sogni, e ridiscende il sentiero come una furia.
Resto lì solo qualche minuto. L’ultima cosa che mi serve è lo sputo di un ciccione sulla cravatta. Penso di mollare tutto. Poi penso alla mia ultima avvilente infornata di curriculum. Duecento invii, zero risposte. Credo che a scorag giare i miei potenziali datori di lavoro sia il fatto che sono un umile Ispettore alla Verosimiglianza da nove anni senza uno straccio di promozione. Penso alla rata della macchina. Penso a quanto Marcus e Howie adorano la casetta giocattolo che non ho ancora finito di pagare. Decido anche stavolta di ingoiare il rospo e tenere duro.»
Bengodi e altri racconti
George Saunders (Minimum Fax)
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