mercoledì 17 giugno 2015

eravamo sospettosi...

(invece il trailer ci ha convinto...)

5 commenti:

Anonimo ha detto...

forse un po' troppo "pucciosi" ma insomma sembrano i peanuts della mia infanzia. Vedrò il film con piacere...

PIPPO

sartoris ha detto...

@pippo è vero un po' pucciosi, ma risentire le note di Mingus come nel cartoon anni '70 mi ha riportato indietro... sniff sniff, dannata giovinezza che si fugge tuttavia :-)

Anonimo ha detto...

DAI NON NE SAPEVO NIENTE. MI PIACE. ETHEL

CREPASCOLO ha detto...

T9 se ne sta tutto solo nel suo ufficio ben contento che Mamma Computer Centrale non gli ha imposto di andarsene in giro a piallare gli ultimi umani xchè non sopporta di dover piallare anche i cani che adora e che sono considerati dai suoi fratelli di rotella nemici anche peggiori degli umani perchè li individuano alla prima sniffata. Era dopo il crepuscolo, quando gli altri T coperti di odorante alla essenza di carnoso erano di pattuglia con i cestini pieni di ossa, e MCC aveva mandato a chiamare T9 xchè viaggiasse indietro nel tempo e piallasse uno scrittore che avrebbe presto raccontato di un team di mad doctors chiusi in un albergo ed infettati dagli spiriti inquieti dei pellirosssa sul cui ossario avevano edificato la struttura perchè costruissero un potentissimo computer che vendicasse i nativi americani piallando tutto e tutti. MCC detestava T9 xchè aveva convinto gli altri T che a furia di piallare i cani, l'uomo avrebbe addestrato le scimmie e presto le macchine avrebbero dovuto affrontare pericolosi primati quadrumani armati, il che a MCC sembrava irrealistico come uno scienziato teleguidato da uno sciamano defunto.
La macchina del tempo poteva traslare solo uomini o cyborgs, ma non armi o tessuti. T9 aveva nascosto sul suo corpo un portafortuna ovvero un osso di gomma che cortocircuitò il dispositivo. T9 non atterrò nel Maine - dove secondo il piano avrebbe dovuto rubare un'auto e stirare lo scrittore - ma in uno strano mondo dove un cagnolino combatteva con uno stupido gatto, sfidava il Barone Rosso o scriveva il Romanzo Definitivo. Un bimbo gli prestò una maglia con una greca ed un paio di pantaloni. Imparò a suonare il piano. Non tornò mai a casa perchè ora era a casa. Adoro il lieto fine.

Anonimo ha detto...

Carino!
Fabio