«[...] Fratelli contro fratelli, madri contro figli, figli contro padri, fidanzati contro suoceri, sessualità becera, animale, amori vietati più che impossibili, donne delle paludi, biscioni di spazzatura, pescherecci e contrabbandieri, pistole fumanti, giostre abbandonate, givani drogati, vagabondi e sballati, sangue sulle pietre. C’è tutto questo nei racconti di Omar Di Monopoli. La fantasia che si fonde alla realtà. La leggenda che si mischia al quotidiano. La letteratura che attinge a piene mani nel vero. Qualcuno l’ha paragonato a Quentin Tarantino. Ma, a dispetto del cognome, a Tarantino manca tutta la rovente antropologia del Sud, quella Puglia che invece alberga negli occhi di Omar. Per questo, a noi piace pensarlo originale. Che è già tanta, tantissima roba.»
(Piero Ferrante per Stato Quotidiano, continua qui)
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