William Wrey è un barbuto artista californiano dalle straordinarie doti illustrative. Sperimentando una gamma eclettica di stili, ha alla fine sintetizzato una sua voce precipua ed originale, un tratto mesto e crepuscolare che contiene al suo interno sia gli echi della pittura tradizionale che lo sperimentalismo pollockiano più estremo. Godetevi i suoi splendidi, e tristissimi, supereroi...
4 commenti:
La memoria corre veloce a Ruins - miniserie di Warren Ellis dpinta, purtroppo parzialmente, dai coniugi Nielsen e terminata da un Chris Moeller che ha uno stile differente e ha fatto meglio altrove - che rovescia il commosso omaggio di Marvels proponendo, tra le altre cose, un Captain America cannibale, ed un Galactus ( il Dio del Vecchio Testamento secondo la Marvel ) morto ed alla deriva nel cosmo. Il signor Wrey sarebbe stato una scelta migliore di Moeller x finire la miniserie
( due numeri: cosa ha impedito ai signori Nielsen di dipingere le ultime pagine ? cattivi ! ) xchè avrebbe mantenuto il mood impressionista.
Sabato è terminato il carnevale ambrosiano. La giornata era uggiosa come in una canzone di Battisti ed i bimbi in maschera sfilavano al coperto in Galleria. Crepascolino, dopo aver meditato le alternative nel suo Batcave ( i bookmakers scommettevano sul costume da Hulk appena regalato da una amica della mamma ) è tornato ad indossare, come l'anno scorso, il costume da Spidey variante Garfield ( non isidoro il Gatto, of course, ma l'ultimo Parker al cine ) con spalline anni ottantissima che mi fanno pensare alle coriste della Human League
( un nome tutto sommato da DC Universe ). A pochi passi dalle Famigerate Palle del Toro che tutti i turisti si sentono in dovere di calpestare, Spider-Lino resta immobile - è timidissimo con gli estranei - sotto il lancio di coriandoli di una mezza porzione di Ragnetto cosplayer dello Spider-man di Nick Hammond ( film x la tv dei seventies da noi spacciati x pellicole da cine ). A pochi passi una bimba con cappottino e collo di pelliccia mostra le gambette blu e gli stivali di ragnatela, sulle 23 la maschera del Ragno. Tutt'intorno a me , come una banca on line in una pubblicità, tanti piccoli cloni del personaggio di Lee & Ditko si scambiano manciate di pizzini colorati.
Bill Wrey passeggia in Galleria con Bill Wray ( cartoonist a cui si deve tra l'altro lo Hellboy bimbo ). IL dinamico duo si siede in una di quelle trappole x turisti in cui un cappuccio costa come Detective Comics n. 27 near mint e si mette a discutere di un graphic novel. Una settta di satanisti milanesi - xchè Torino deve essere + dark ? - evoca un demone minotauro che è fronteggiato dalla purezza di una posse di elfi sorridenti armati di polvere magica alla Peter Pan.
I due Bill adorano il lieto fine.
@Crepa conosco poco RUINS ma ne ho sentito parlar bene. Certo vedere i pennelli di Wray al lavoro su una serie così sarebbe stato bello!
Assai belli.
@Annalisa: solo roba DOC quaggiù, lo sai :-))))
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