Negli anni settanta la pattuglia filippina - Tony de Zuniga, Pablo Marcos e Alfredo Alcala to name a few - cambiava il segno di cartoonists americani molto americani e decisamente cartoon oriented, se paragonati al materiale che da decenni era pubblicato sui quotidiani - Alex Raymond ed Al Williamson x esempio - soprattutto x quanto riguardava lo sword and spell ( Alcala sul J. Buscema di Conan ), lo horror ( Marcos al lavoro su Simon Garth lo zombie ) e la combo di fantasy e supereroi ( De Zuniga sul Simonson di Thor, diversi anni prima che Walt ritornasse come autore completo sulla testata dell' asgardiano ). I filippini del 21mo secolo sono ancora richiesti ed interessanti: Dexter Soy ha qualcosa dello Ashley Wood di Metal Gear Solid e del poco pubblicato da noi Riley Rossmo ( canadese che si ispira a Bill Sienkiewicz ). Bong Dazo ha qualcosa di Steven Butler ( saga del clone anni novanta x Spider-Man e Badger x le indies .) Philip Tan ricorda il connazionale Whilce Portacio sia per quanto riguarda il numero inverecondo di tratti impiegati x definire quanto disegna sia x quanto riguarda la sensaz di essere precipitati in una realtà + complessa da decifrare. Alla senzaz di stare davanti ad una sorta di manwa contribuisce anche Jonathan Lau ( il Green Hornet a fumetti di Kevin Smith da un suo script mai realizzato ).
Mi piacerebbe vedere - considerato quanto è diventato piccolo il mondo dei comics grazie alla rete - un Frank Castle che non gira con un teschio pittato sul torace. La polizia lo crede morto. Poi si ricrede di fronte ad una testimonianza filmata. Lo insegue. Castle si fa fare una plastica. Ora ricorda una combo di Harry Dean Stanton e Sam Shepard. Diciamo Sam dopo 3anni di carcere duro. Cammina curvo tra gli homeless, la white trash e tutta quella gente che ha non mai avuto la possibilità di sognare il sogno americano. Continua nella sua missione. Un colpo alla volta. Nulla di eclatante. Spara anche alle spalle. E' il vecchietto con la bottiglia nel sacchetto e la faccia grinzosa che ha lo sguardo perso. E non c'è Zita Calamandrei a riconoscerlo. Testi di Matt Wagner. Disegni di Catacchio. B/n. Formato romanzo Vertigo simile quindi ad un ns bonellide. Excelsior.
@crepa a parte ringraziarti per avermi ricordato due miti della mia giovinezza come Alcala e DeZuniga (li conobbi su Conan se non erro) vorrei tornare a invitarti a metter su un blog tutto tuo: quando snoccioli la tua competenza fumettistica infatti mi colpisci sempre e - per quanto questo mi priverebbe probabilmente dei tuoi commenti quaggiù - io avrei proprio voglia di venire a leggerti... pensaci, oggi in fondo hai scritto un post, e pure bello :-)
Grazie, ma ho decisamente la memoria di un politico della Prima Repubblica morso da un pesce rosso radioattivo, perchè ho dimenticato Ernie Chua / Chan ( doppio cognome x un errore nella trascriz alla dogana USA ): oltre ai suoi inchioestri Marvel ( Hulk e Conan per esempio ) si ricordano le sue cover x Bats ( di solito una figura intera di Bats in primo piano, torace ipertrofico e gambette, quasi una risposta seventies al Wayne Boring del Supes dei fifiies ). Quando penso a Ernie, lo associo sempre - anche se poi le storie erano disegnate da Irv Novick o Trevor Von Eden o Sal Amendola - ai thriller da uno o due episodi al massimo in cui Bats era "anche" un detective e si cimentava nel whodnunit prima di affrontare un derviscio con scimitarre o uno sceicco con elmetto corazzato. Bruce Wayne era pettinato come Bruno Brazil. O Robert Wagner. E aveva qualcosa di un truce Dick Van Dyke. Robin era al college, ma continuava a girare con gli slip verdi. Brr.
3 commenti:
Negli anni settanta la pattuglia filippina - Tony de Zuniga, Pablo Marcos e Alfredo Alcala to name a few - cambiava il segno di cartoonists americani molto americani e decisamente cartoon oriented, se paragonati al materiale che da decenni era pubblicato sui quotidiani - Alex Raymond ed Al Williamson x esempio - soprattutto x quanto riguardava lo sword and spell ( Alcala sul J. Buscema di Conan ), lo horror ( Marcos al lavoro su Simon Garth lo zombie ) e la combo di fantasy e supereroi ( De Zuniga sul Simonson di Thor, diversi anni prima che Walt ritornasse come autore completo sulla testata dell' asgardiano ).
I filippini del 21mo secolo sono ancora richiesti ed interessanti: Dexter Soy ha qualcosa dello Ashley Wood di Metal Gear Solid e del poco pubblicato da noi Riley Rossmo ( canadese che si ispira a Bill Sienkiewicz ). Bong Dazo ha qualcosa di Steven Butler ( saga del clone anni novanta x Spider-Man e Badger x le indies .) Philip Tan ricorda il connazionale Whilce Portacio sia per quanto riguarda il numero inverecondo di tratti impiegati x definire quanto disegna sia x quanto riguarda la sensaz di essere precipitati in una realtà + complessa da decifrare.
Alla senzaz di stare davanti ad una sorta di manwa contribuisce anche Jonathan Lau ( il Green Hornet a fumetti di Kevin Smith da un suo script mai realizzato ).
Mi piacerebbe vedere - considerato quanto è diventato piccolo il mondo dei comics grazie alla rete - un Frank Castle che non gira con un teschio pittato sul torace. La polizia lo crede morto. Poi si ricrede di fronte ad una testimonianza filmata. Lo insegue. Castle si fa fare una plastica. Ora ricorda una combo di Harry Dean Stanton e Sam Shepard. Diciamo Sam dopo 3anni di carcere duro. Cammina curvo tra gli homeless, la white trash e tutta quella gente che ha non mai avuto la possibilità di sognare il sogno americano. Continua nella sua missione. Un colpo alla volta. Nulla di eclatante. Spara anche alle spalle. E' il vecchietto con la bottiglia nel sacchetto e la faccia grinzosa che ha lo sguardo perso. E non c'è Zita Calamandrei a riconoscerlo. Testi di Matt Wagner. Disegni di Catacchio. B/n. Formato romanzo Vertigo simile quindi ad un ns bonellide. Excelsior.
@crepa a parte ringraziarti per avermi ricordato due miti della mia giovinezza come Alcala e DeZuniga (li conobbi su Conan se non erro) vorrei tornare a invitarti a metter su un blog tutto tuo: quando snoccioli la tua competenza fumettistica infatti mi colpisci sempre e - per quanto questo mi priverebbe probabilmente dei tuoi commenti quaggiù - io avrei proprio voglia di venire a leggerti... pensaci, oggi in fondo hai scritto un post, e pure bello :-)
Grazie, ma ho decisamente la memoria di un politico della Prima Repubblica morso da un pesce rosso radioattivo, perchè ho dimenticato Ernie Chua / Chan ( doppio cognome x un errore nella trascriz alla dogana USA ): oltre ai suoi inchioestri Marvel ( Hulk e Conan per esempio ) si ricordano le sue cover x Bats ( di solito una figura intera di Bats in primo piano, torace ipertrofico e gambette, quasi una risposta seventies al Wayne Boring del Supes dei fifiies ).
Quando penso a Ernie, lo associo sempre - anche se poi le storie erano disegnate da Irv Novick o Trevor Von Eden o Sal Amendola - ai thriller da uno o due episodi al massimo in cui Bats era "anche" un detective e si cimentava nel whodnunit prima di affrontare un derviscio con scimitarre o uno sceicco con elmetto corazzato. Bruce Wayne era pettinato come Bruno Brazil. O Robert Wagner. E aveva qualcosa di un truce Dick Van Dyke. Robin era al college, ma continuava a girare con gli slip verdi. Brr.
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