Diretto da Richard Brooks nel 1967, In Cold Blood è la prima, splendida trasposizione del celebre romanzo omonimo firmato da quel geniaccio di Truman Capote, a sua volta basato su un turpe fatto di cronaca che sconvolse la società perbene americana del secondo dopoguerra.
Brooks, che si era imposto nel cinema degli anni Quaranta come sceneggiatore di pellicole low budget tipo Selvaggia Bianca, arriva all'opera di Capote dopo collaborazioni di grande livello (aveva ad esempio lavorato con Don Siegel allo script di Gangsters), nonché a seguito dello straordinario successo del suo debutto dietro la macchina da presa, avvenuto con quel piccolo gioiello che è il seme della violenza (1955). Per raccontare la tragica vicenda di cronaca al centro del libro (il massacro di una famiglia di campagna da parte di due sbandati senza arte né parte), il regista di origine russa sceglie un ruvido e toccante bianco e nero che imprime alla pellicola quel giusto distacco necessario a mostrare gli eventi con oggettività quasi brutale.
La coppia omicida, interpretata con efficacia da Robert Blake e Scott Wilson (quest'ultimo uno dei più grandi caratteristi del dopoguerra nonché il vecchio veterinario della serie The Walking Dead) verrà giustiziata in un finale livido e privo di compiacimento, che non reca sollievo né soddisfazione allo spettatore ma, anzi, lo lascia attonito e quasi alienato, sorta di muto testimone di una comune vicenda di atrocità gratuita in cui paradossalmente sia vittime che carnefici finiscono per riflettersi in un'unica immagine: pedine senza alcuna guida in un paesaggio brullo e dimenticato da Dio come era (ed è) la provincia rurale americana del sud degli Stati Uniti. Spettacolo.
2 commenti:
Truman Capote e Hunter Thompson corrono a rotta di collo, come direbbe il Belushi di 1941 Allarme a Hollywood, per la route 666 dietro le auto dei pulotti zombies che inseguono la spider di Thelma e Louise con Baretta e OJ Simpson al posto delle ragazze. Il Dinamico Duo è accusato di aver provocato un incendio in quello che ora è un vero e proprio Inferno di Cristallo, l'ultima biblio sul pianeta Terra con copie sane di A Sangue Freddo, ed un pubblico di non-morti segue la carovana srotolarsi a velocità warp nel crepuscolo. Nel suo studio, Harper Lee sorride mentre sullo schermo scorrono gli ultimi istanti di Invito a cena con delitto ed Alec Guiness sorride e si leva una maschera rivelando il volto rotondo di Truman Capote. La scrittrice spegne il televisore e si leva una maschera rivelando il volto rotondo di Truman Capote. Di fianco a Thompson, lo scrittore si leva una maschera rivelando il volto regolare di Jack Kerouac che guarda in camera dritto verso gli spettatori zombi. On the road. Jack sorride e dice al suo pubblico che non stava solo scrivendo a macchina, dopo tutto.
No, dico: turpe ?
Ma come parli , frate ? ( okay, non si può scollare totalmente Manzoni da chi ha frequentato le scuole italiane )
Bravo: Crepascola mi prende in giro xchè dico ananasso, calcolatore elettronico e financo ed è bello sapere che altri si baloccano con termini che hanno terminato la loro strada ed ora sono come gli zombi lenti d'antan.
@crepa anche io dico Financo... e ne sono orgoglione :-)
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