La prestigiosa casa editrice milanese Il Saggiatore sta riscoprendo le fonti letterarie dei capolavori di Alfred Hitchcock e, con gran fortuna per noi appassionati, in questo percorso non fa ovviamente mancare uno straordinario romanzo che non si vedeva negli scaffali italiani da molto, troppo tempo. Stiamo parlando di Psycho, firmato da quel genio - a lungo incompreso, anche per colpa dell'indubbia grandezza del regista inglese che si servì della sua opera - di Robert Bloch.

Ciò che colpisce, nella lettura di questo straordinario lavoro del 1959 (Garzanti lo pubblicò col titolo Il passato che urla perché non sapeva come tradurre la definizione originale) è che molte di quelle trovate ritenute figlie della creatività spumeggiante e inarrivabile di Hitch sono invece farina del sacco di Bloch: non solo la succitata scena della doccia è già descritta pressoché intatta nel libro, ma anche l'apparizione improvvisa e raggelante della vecchietta mummificata nonché l'arrivo in cantina di Norman travestito da Norma che agita la lama fendendo l'aria sono lì, tra le pagine dello scrittore statunitense, pronte per servire da sceneggiatura ad uno dei più memorabili film di sempre. Il romanzo è de facto uno script perfetto e originale, da gustare con la memoria del film e da leggere attraverso la lente delle immagini in bianco e nero del film di Hitchcock.
Psycho
Robert Bloch (Ed. Il Saggiatore)
2 commenti:
Questa è una lettura perfetta per l'estate (dopo Aspettati l'inferno, chiaro!)
:)))
Pippo
Pippo: certo, io davo per scontato avessi già letto e consumato ASPETTATI L'INFERNO ;-)
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