Approfittiamo delle graditissime repliche della serie classica di Ai confini della realtà, in onda sulla terza rete a ora di cena, per segnalare la raccolta in volume del meglio delle storie scritte dal creatore Rod Serling, edito qualche anno fa da Fanucci e facilmente reperibile in libreria.
«Era un sabato pomeriggio in Via degli Aceri e l'ultimo sole conservava un po' del calore dell'estate di San Martino che durava oltre il previsto. La gente in strada si meravigliava del ritardo dell'inverno e ne approfittava; tagliavano l'erba dei prati davanti alle case, lustravano le auto, i ragazzi giocavano al mondo sul marciapiede. Il vecchio signor Van Horn, il patriarca della strada che viveva da solo, aveva tirato fuori la sega elettrica e preparava nuovi paletti per la staccionata. Il gelataio passò all'angolo della via e fu sommerso dai ragazzi e da grida come "Aspetta un minuto!" lanciate da quelli che si affrettavano a spillare nichelini ai loro genitori. Erano le 16 e 40; una radio portatile su una veranda trasmetteva una partita di football e faceva un grande strepito. Il chiasso si fondeva con gli altri rumori di un sabato pomeriggio di ottobre. Via degli Aceri, 16 e 40: Via degli Aceri nei suoi ultimi momenti di calma e ragione, prima che arrivassero i mostri.»
The Twilight Zone sul finire degli anni Cinquanta e l'inizio degli anni Sessanta si impose nell'immaginario di un pubblico televisivo ancora poco abituato alla fantascienza di buona qualità, ed ebbe un impatto fortissimo nell'immaginario popolare. La serie televisiva, creata da Rod Serling, ha portato nelle case dei telespettatori dai grandi temi della fantascienza e le piccole trovate della fantasia, con una forza narrativa unica. Creatore e artefice della serie fu Rod Serling, americano di Syracuse, New York, che dopo il conflitto mondiale lavorò come produttore e storyteller nella TV di quegli anni. Rod scrisse numerose sceneggiature e adattò non pochi romanzi di fantascienza per il piccolo schermo: nel giro di pochi anni divenne un punto di riferimento nel business della creazione di nuove forme di intrattenimento. Il suo esordio nel mondo della fantascienza risale al 1956, quando adattò il romanzo di Pat Frank, Forbidden Area; poi nel 1959 torna ad occuparsi di fantascienza adottando stilemi fantastici; la sf di Serling non è pura fantascienza ma è anche, soprattutto, esercizio di estro e fantasia: nasce così la serie The Twilight Zone che in Italia diventa Ai confini della realtà. Il suo nome viene accostato a quello di maestri del genere quali Charles Beaumont, Richard Matheson, Theodore Sturgeon, Ray Bradbury, che contribuirono al successo della serie con soggetti e sceneggiature originali.
Personaggio difficile quanto eclettico, Serling sul finire dei Settanta si mette alla prova (con ottimi risultati) con diverse sceneggiature per il cinema: Sette giorni a maggio, pellicola fantapolitica diretta da Frankenhaimer e Il pianeta delle scimmie, oggi, si possono considerare a ragione due autentici capolavori. Nel 1970 realizza una nuova serie televisiva, Night Gallery, dove prevale la fantasy rispetto alla sf: la serie destò interesse soprattutto fra gli aficionados ma non scaldò il cuore del pubblico. Afflitto da gravi problemi di salute, Serling morirà il 28 giugno 1975 colpito da infarto: la sua breve vita ha in ogni caso lasciato tracce indelebili nella storia del piccolo schermo così come nel panorama editoriale della letteratura di genere.
Ai confini della realtà
Rod Serling (Ed. Fanucci)
Ai confini della realtà
Rod Serling (Ed. Fanucci)
12 commenti:
Rod non riesce a dormire anche questa notte, come sempre, e ciabatta per il suo appartamento. Ai piedi due buffi pupazzi che sorridono come certi pupazzi di Mr Punch. Non ricordava ci fossero tante stanze nel suo appartamento. Comincia a correre come inseguito dal Kurgan di Highlander anche se non è una classica bellezza anni ottanta con il riccio battufoloso, ma una mezza porzione con il ghigno da Dragnet e neuroni straordinariamente interconnessi. Sente che qualcosa non va. Questa tensione è insostenibile: speriamo che duri disse il Tale. Bastardo di un dandy. Rod entra in bagno, accende la lucetta sopra lo specchio e vede Phil K. Dick bambino che si perde nel suo bagno e si ritrova in un altroquando. La stessa altezza, anche intellettuale. Esce di corsa e scopre di essere a bordo di un dirigibile pilotato da scimmie che sorvola Siracusa al tempo in cui nasceva il teatro catartico. Uno scimpanzè in un angolo batte sui tasti di una vecchia macchina da scrivere uno dietro l'altro tutti i documenti della biblioteca del Congresso. In greco antico. Sorride ebete come Nic Cage quando si ritrova in mano la spoletta della bomba a mano che polverizzerà il Centauro Motorizzato dell'Apocalisse. Un gremlin si sta arrampicando sul dirigibile con un ferro da calza in adamantio. Chiede al pilota dove si trovi il commander ed il primate indica Rita Levi Montalcini cosplayer della Granny Goodness di King Kirby. Nonnina Bontà gli dice di stare calmo, che ora è nella Zona del Crepascolo e che nulla di quello che gli sta capitando lascerà il segno.
Rod si sveglia di soprassalto. Nello specchio nota che i suoi capelli neri e corti sono stati sostituiti da una assurda zazzera in parecchie gradaz di biondo. Non ha il pigiama, ma un paio di pantaloni di pelle ed una giacca leopardata. Entra Becca Da Costa di cui è cavalier servente. Rod le chiede Do ya think I'm sexy ? e Becca risponde che preferisce Dave Lynch anche se in questi gg è zoppo x un incidente di caccia al gremlin. So goes life.
@Becca rimane nella testa eh? ;-)
Mai come Granny Goodness. Che resti tra noi due. Crepascola non la conosce e di KK sa solo che ha creato parecchi dei personaggi preferiti di Crepascolino.
Quando 'Lino sarà molto + grande, gli farò vedere i miei albi con Karnilla, Big Barda e Agatha Harkness, la risposta USA a Rita Levi Eccetera.
@Bhe' effettivamente Granny Goodness spacca di brutto :-)
miiiii...quanto m'inquietavano....(e che piacere rivederle!);)
Infatti goliarda. Ora non vedo l'ora che arrivino le 20.15 per godermi l'episodio quotidiano :-)
stanotte farò brutti sogni...libriiiiii =0
@Goliarda quello di oggi era uno degli episodi più famosi e originali di AI CONFINI... il protagonista era nientemeno che Burgess Meredith ovvero quello che anni più tardi impersonerà Mickey Goldmill, l'allenatore anziano di Rocky nel film omonimo, ma anche il Pinguino nella nota serie "camp" di Batman degli anni '60: un attore-cult assoluto!!!!
Il Pinguino della serie camp è stufo di fare cra e cra e ciondolare intorno come il pupazzo di un misirizzi e compera una atomica dal Joker della famigerata saga Death in the Family ( di Starlin/Aparo: la morte di Jason Todd, secondo Robin x i sartorisici dal fusto verde ndr ). La nasconde in un caveau di una banca di sua proprietà , ma non ha intenzione di farla detonare davvero: si comporta come certi personaggi di Paolo Panelli che si pavoneggiavano con la spider rosso fuoco perchè erano poco + alti di Brontolo.
Rocky si sveglia all'alba, beve sei uova crude e, ancora stonato come chiunque si svegli all'alba e beva sei uova crude, scende nel caveau del suo allenatore convinto di essere nella macelleria dove fiacca i quarti di bue. Fa esplodere la bomba e cancella il nordamerica. John McTiernan, che sta girando Predator in Messico, avverte il botto, ma la giungla ne fa uno zirlìo sommesso, come direbbe Pietro Marotta, e quando Arnold Schwarzenegger torna nella sua California è sorpreso di non trovare + Los Angeles. E' rimasta in piedi solo la loro Cinelandia - ci vuole ben altro x metterla KO - e subito Arnie è assunto x sostituire Sly in "Tango e Cash incontra The Day After". Critici commossi x il finale con l'ex Mister Olimpia che ha debellato una organizzaz di narcos che si nascondeva nella perduta biblioteca di Babele e vorrebbe leggere i perduti codici di Hammurabi, ma l'ultimo colpo di bazooka gli ha incrinato le lenti degli occhialetti stilosi. Pazienza.
mi sembrava una faccia conosciuta.....Ps: sono in attesa della puntata nella quale il tempo viene fermato mentre sta cadendo una bomba (atomica?)...e quella del ragazzino che riusciva a materializzare le cose col pensiero perciò veniva tenuto all'oscuro di tutti gli stimoli esterni dagli anziani genitori...Brrrrr
@Goliarda: è vero, aspetto anche io quelli e un altro paio che hanno marchiato la mia memoria a fuoco ;-) (siamo come i bambini: desideriamo riprovare le stesse sensazioni all'infinito;-)
@Crepa: te ormai non so più come risponderti ma ritengo che prima o poi dovrai avere il coraggio di raccogliere in un tomo questi vaneggiamenti creativi ;-))
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