lunedì 19 maggio 2014

...al cuore, Ramon!

Una leggenda del cinema. Ora avete fra le mani un romanzo che narra le vicende dei tre memorabili personaggi di Leone, vent’anni dopo. Il primo dei tre, Tuco, il Brutto, sta per uscire dalla prigione dove ha saputo che il Biondo, cioè il Buono, ha assunto un nuovo nome e fatto fortuna come impresario circense e autore di romanzetti western: è lui che ha dato a Buffalo Bill i soldi per mettere su il Wild West Show e creato il suo mito. Ma quando Tuco esce di galera, lo aspetta il figlio di Sentenza (il Cattivo). È un tipo pieno di vanità, di fisime religiose: vuole ritrovare la tomba del padre (in cui Tuco, prima di essere arrestato, ha nascosto la sua metà del tesoro) e sfidare il Biondo per dimostrare di essere il pistolero più veloce del West. Ma il Biondo al circo di Buffalo Bill non c’è più. Tra viaggi, sparatorie, morti redivivi e una sarabanda di scene divertenti e ironiche, questo libro ci restituisce tutta l’atmosfera polverosa del West, la sua musica e i personaggi che la animarono, maschere della memoria che non smettono di raccontare la storia di chi li ha amati...
Sfide e duelli che ci hanno fatto sognare e riflettere sul tempo che passa inesorabile e sulla nostalgia di un’epoca eroica segnata dalla violenza ma anche dall’elogio dell’amicizia e dello spirito di avventura. Un tributo a quel cinema, all’effervescenza picaresca di Tuco, al gusto beffardo e tagliente della battuta del Biondo, ma anche alla letteratura che ebbe per padre Mark Twain.
Il buono, il brutto e il figlio del cattivo, esordio nella grande editoria del sessantasettenne Nelson Martinico (che dietro lo pseudonimo “sudamericaneggiante” cela un genuino cuore siculo), già autore del romanzo autobiografico Dovevamo saperlo che l’amore …, è, senza giri di parole, il sequel del film Il buono, il brutto e il cattivo di Sergio Leone, interpretato da Clint Eastwood, Eli Wallach e Lee Van Cleef. Con un escamotage usato in tempi non sospetti da Dumas per il suo I tre moschettieri ma anche, molto più recentemente, da Ellis per il suo Imperial bedrooms, l’autore riprende le vicende avventurose e banditesche dei protagonisti dell’affresco western di Leone vent’anni dopo.

Il buono, il brutto e il figlio del cattivo
Nelson Martinico (Ed. Bompiani)

3 commenti:

CREPASCOLO ha detto...

Non Stop era un'altra cosa. Ed anche quel one man show in un teatrino romano. Nessuno ti prepara davvero alla tua prima regìa. Devi essere un domatore di leoni come Blasetti. Leone lo sa. Arriva tutti i santi giorni all'alba davanti alla casa di Carlo Verdone e lo porta sul set sulla sua limo guidata da Bod De Niro che l'erede di Sordi non riconosce mai perchè ogni volta travestito in modo diverso. Carlo è ipocondriaco e già dipendente da tutta quella roba che la gente userà nei decenni successivi x dormire o non pensare o essere serena senza sogni. La vettura fila silenziosa come quelle macchinine giocattolo dei primi shows con marionette di Gerry e Sylvia Anderson. Carlo dorme e sogna. Non è sereno. Forse ha sbagliato pillola. E' nel New Mexico, in piedi su di un letto come quello di Little Nemo o del suicida di Non Stop ( Marco Messeri ndr ). Ha un cappio al collo. Ely Wallach vestito come il Cico di Zagor sta leggendo i capi di accusa ( " ...sdoganato i tontoloni che seguivano santoni fino a Bombay in autostop, svillaneggiato i politici democristi ..." ). E' il momento in cui dovrebbe essere appeso x il collo fino a che eccetera quando una tavolozza dal bordo affilatissimo fende l'aria e taglia la corda. Van Cleef dipingeva quando Leone lo aveva ripescato da un centro per il recupero degli alcolisti. Ne uccide + il pennello che la spada. Le gambe del letto si animano
( come in una celebre splash page di Little Nemo ndr ) e Verdone schizza incontro al crepuscolo dove lo aspetta Eastwood con una sedia vuota alla quale continua a parlare come fosse ripiena di Obama - nei sogni tutto è possibile - decenni prima dello show contro la rielez del suntanned, secondo la definiz di un ns ex premier, su cui si materializza Mark Twain che estrea la pistola e centra in mezzo agli occhi Buffalo Bill proprio prima che questi stecchisca un bufalo ovvero l'attore di Taxi Driver en travesti. Verdone si sveglia di soprassalto, raggiunge il set e dirige splendidamente fino al crepuscolo. Solo che era il set di un poliziottesco con Luc Merenda. Non fu accreditato. Pazienza.

LUIGI BICCO ha detto...

Sembra divertente.
Ma scusa, eh, con i diritti come ha fatto? :D

sartoris ha detto...

@Luigi ma lo sai che me lo sono chiesto anche io? Non se ne fa cenno né sul libro né sulla rete: possibile che i personaggi siano liberi da copyright? Mah!!!!