Nato nel 1929 dalla matita di Elzie C. Segar e passato al cinema (1933-50) con i cartoons di Max e Dave Fleischer, ripreso nel 1959 in una serie TV della King Features, il popolare Braccio di Ferro ebbe una versione per il grande schermo datata 1980 a firma di un grandissimo nome del parco-registi di matrice anglosassone: quel Robert Altman cui si devono gemme irripetibili come Mash, Nashville, Pret-à-porter, Gosford Park, e che qui decise di trasporre le gesta del più famoso marinaio ingoia-spinaci in un film gradevole e ambizioso - sceneggiato tra l'altro dal geniale fumettista e commediografo Julius Feiffer - che risultò purtroppo un clamoroso insuccesso al botteghino poiché finì per deludere sia il pubblico infantile che quello degli adulti. E nemmeno i critici apprezzarono granché, salvo poche eccezioni.
Eppure il film possiede l'armonia e la logica interna di una fiaba musicale perennemente in bilico tra comico e fantastico, effetti speciali retrò garbati e mai invasivi che regalano una certa verosimiglianza al progetto, e il giusto grado di violenza e tenerezza a caratterizzarne la trama, non nascondendo i suoi intenti - tipici del cineasta - di apologo satirico sul potere, la politica, la società americana.
E infatti ci si augura una definitiva rivalutazione (personalmente il titolare del blog, ragazzino, andò a vederlo in sala ben due volte, godendo da matti a ogni visione!). L'edizione italiana ha 20 minuti (dicesi 20 minuti!) di numeri musicali in meno e canzoni scipitamente doppiate, si attende - vanamente - una versione in DVD italiana. Girato a Malta, fotografia di Giuseppe Rotunno, è il primo film da protagonista dell'allora ventottenne Robin Williams (all'epoca star del telefilm Mork & Mindy).
E infatti ci si augura una definitiva rivalutazione (personalmente il titolare del blog, ragazzino, andò a vederlo in sala ben due volte, godendo da matti a ogni visione!). L'edizione italiana ha 20 minuti (dicesi 20 minuti!) di numeri musicali in meno e canzoni scipitamente doppiate, si attende - vanamente - una versione in DVD italiana. Girato a Malta, fotografia di Giuseppe Rotunno, è il primo film da protagonista dell'allora ventottenne Robin Williams (all'epoca star del telefilm Mork & Mindy).
6 commenti:
Decisamente la scelta del musical non fu una buona idea. Tra il Pop(eye) di Bob Altman e la( Little Orphan ) Annie di Huston -di poco dopo - poco ci mancò che Cinelandia decidesse di piantarla di provare ad adattare comics per il grande schermo.
Ne parlavo qualche tempo fa con Mariangela Melato e Freddy Mercury - era una di quelle serate in cui una signora vestita di nero fa le vocine e fa ballare il tavolino -che erano ( ancora ! ) furibondi per il Flash Gordon trash fortissimamente voluto da Dino De Laurentiis ( okay: ha prodotto anche il Conan di Milius, ma il Cimmero è, prima di tutto, un eroe dei pulp zines , poi un fumetto ).
Non so se lo sai, ma Francis Ford Coppola sarebbe stato interessato, anni fa, quando stava lavorando al terzo Padrino, a dirigere un film su Green Lantern ( nella intervista parla del personaggio della sua infanzia, ergo la Lanterna della Golden Age ovvero Alan Scott ). I problemi produttivi, la difficoltà di rendere con effetti speciali la versione supereroica di Aladino ( il personaggio avrebbe dovuto chiamarsi Alan Ladd = Aladin , ma mamma DC trovava il nome non abbastanza carismatico - anni dopo era celeberrimo grazie al divo nano e biondo di tanti western ) e probabilmente i flop di Popeye ed Annie lo hanno fatto ripiegare su roba meno fantastica come un tizio che si mette contro il cartello automobilisto USA ( Tucker ). So goes life.
Una idea per la mia amica ed ex allieva Sophie Coppola: Al Pacino, James Caan ed Andy Garcia sono tre Guardiani del mondo di Oa che decidono di organizzare un corpo di pulotti cosmici chiamati Lanterne Verde. Tra i loro discepoli Robin Williams che spinge perchè gli altri allievi disintegrino le prime pagine del manuale di istruzioni ( ottenendo solo di esser seguito da William Katt codename Lantern Ralph ) e Robbie Williams che i compagni di corso chiamano Cicala perchè passerebbe tutto il tempo cantando come The Voice ( non il tizio del rat pack, ma una nota disincarnata che predica la pace universale attraverso l'ascolto delle boy bands ).
Ora che ci penso non sarebbe male anche un West Side Story con il Rat Pack vs i Take That.
Crepa ho imparato a recepire un bel po' di informazioni tra le righe dei tuoi (apparenti) vaneggiamenti :-)
Eppure a me questo film era piaciucchiato. Da ragazzino e da adulto. Quasi mi verrebbe da dire che era prematuro per i tempi. Giusto qualche anno più in là e probabilmente ne avrebbero apprezzato meglio l'ironia. E comunque stiamo parlando sempre di Altman, oh.
@bicco ma infatti è bello. Io lo adorai. Non capivo un cazzo su chi fosse Altman ma vedere quegli avambracci gonfi finalmente dal vivo mi esaltò (popeye era il mio preferito fino all'adolescenza. Poi arrivò hulk. E quindi playboy:-)))
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