...rasenta davvero la perfezione la serie western a fumetti Bouncer, firmata da quei due mostri dell'arte sequenziale che rispondono al nome di Alejandro Jodorowsky (anche scrittore, regista, sceneggiatore, poeta e in soldoni artista a tutto tondo) e François Boucq (un disegnatore fantastico, assolutamente geniale, capace di compattare nel suo tratto poesia e crudeltà come pochi altri).
Datata 2001, la serie, amatissima e piena di citazioni filmiche di rilievo, in Italia è sbarcata un paio di mesi fa grazie alla Cosmo Editoriale e noi appassionati non smetteremo mai di essergliene grati, per quanto non si possa non segnalare che la fruizione dell'opera in versione bonellide non rende onore allo strabilio delle tavole dense di particolari orchestrate dal grande fumettista francese (che infatti, pensate per il grande formato, recuperate in rete a colori mozzano ulteriormente il fiato). Ma va bene comunque, s'intende: il west cinico e spietato che il regista de La montagna sacra infiocchetta per il lettore e la rappresentazione meticolosa e grottesca che ne fa Boucq meritano la perdita di qualche diottria.
Le vicende del periodico (mensile, tre eurini e venti davvero ben spesi) si svolgono essenzialmente a Barro City, cittadina nata per dare tetto, whisky e puttane ai ricercatori d’oro delle miniere limitrofe. Qui uno sceriffo sopravvive al massimo un mese e risse e omicidi sono all'ordine del giorno. Nessuno vorrebbe rappresentare la legge in un posto simile ed è rimasto solo un uomo ad amministrare la giustizia. Il Boia. I processi sono perlopiù sommari: cappio, botola e una leva scura da tirare.
Il Bouncer è il buttafuori dell’«Infierno», il saloon della città. Ha solo un braccio. Ma a lui basta solo quel braccio e gli scintillanti revolver riposti nelle fondine, per mantenere l’ordine nel locale.
7 commenti:
per @Luigi Bicco: lo so che ne avevi parlato anche tu ;-) te non ti sfugge niente ;-)))
Uh, uh, da prendere!
(successo lo stesso con Blueberry: meritoria pubblicazione in ordine cronologico dell'Editoriale Aurea, ma il formato Bonelliano sacrifica troppo; d'altra parte, un volume dell'editore Alessandro (formato grande, adeguato) viene 12, 13 euro; quello in formato piccolo, 3 euro...)
Annalisa non sai che goduria saperti ferrata su cose come il west, blueberry e la Aurea. Sono un nerd di provincia travestito da cowboy cresciuto nel profondo sud e da ragazzino pistole e indiani erano cose da maschietti. (Sia chiaro ho conosciuto ultimamente schiere anzi legioni di ragazze, soprattutto nei vari festival, appassionate di western e fumetti. Ma ti giuro che quando tu, goliarda e le altre frequentatrici di questo blog commentate segnalazioni come questa mi batte ancora forte il cuore) (ma allora sono vivo?:-)
Evvabbé, ma ne avevo parlato prima io :D
A parte gli scherzi, quando ne ho parlato, avrei avuto proprio voglia di fare una postilla per consigliarlo personalmente a te. Sapevo ti sarebbe piaciuto. Quello di Bouncer è davvero un bel west. Ma non fermarti. Leggi quel tomo di 190 pagine che è il secondo numero e fammi sapere. L'avevo già letto anni fa, ma l'ho riletto volentieri perché, tienti stretto, è persino più bello della prima serie.
Purtroppo le tavole sono un po' sacrificate, si, ma tutto sommato è abbastanza leggibile. Anche rispetto al Blueberry dell'Aurea che è anche più alto di un paio di centimetri.
@Luigi non mancherò (mò mi tocca pure Gipi che hai consigliato oggi;-)))
Sì, che sei vivo (mi stai vuotando il portafoglio con le tue segnalazioni, e ieri mi è arrivato un Bleuberry formato grande e a colori. Sì, non ho resistito, e ora mi dedico a Bouncer :-) )
@Annalisa: il Blueberry in grande formato è fantastico e vedrai che alla fine, quando tra qualche tempo ti capiterà di riprenderlo in mano, penserai "meno male che l'ho fatto, 'sto piccolo investimento" perché le chine di moebius sono come il vino: migliorano invecchiando ;-)
(PS a meno che tu non abbia ordinato il Blueberry disegnato da Charlier, che però è figo lo stesso e quindi ok, bene così;)
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