Il legame tra Joe R. Lansdale e il fumetto è parte del DNA dello scrittore, ma il suo battesimo ufficiale ebbe luogo sotto l'egida DC Comics, con un ciclo di storie scritte per il pistolero Jonah Hex e un paio di romanzi su Batman, per poi proseguire in maniera fruttuosa con innumerevoli sortite successive.
Prima di lui gli scrittori in grado di destreggiare abilmente coi generi e i media più disparati senza il timore di sporcarsi le mani erano davvero una manciata, ma tra questi sicuramente il capostipite è stato un altro texano: Robert Ervin Howard.
Prima di lui gli scrittori in grado di destreggiare abilmente coi generi e i media più disparati senza il timore di sporcarsi le mani erano davvero una manciata, ma tra questi sicuramente il capostipite è stato un altro texano: Robert Ervin Howard.
Per ammissione dello stesso Lansdale, Il creatore di Conan ha avuto una grande influenza nella sua formazione autoriale e pertanto fa una certa impressione, dopo il primo contatto «virtuale» tra i due nel 2006 (per la Dark Horse, «Champion» Joe ha scritto Conan and the Songs of the Dead, miniserie in cinque numeri disegnata da Timothy Truman), constatare che il polimorfo scrittore di La notte del Drive-In sia tornato a confrontarsi con l'epica popolare del suo predecessore adattando in un succulento remake a fumetti Piccioni dall'inferno, seminale racconto di Howard (in italiano Le ali dall'inferno) qui illustrato dai disegni di Nathan Fox.
La base di partenza è più che solida: parliamo di un classico della cultura horror del ‘900 che qui viene ammodernato grazie ad una danza di morte con oscure presenze frutto di antichi malefici aleggianti in una misteriosa casa. Ma in questa ultima versione de Le ali dell’inferno Lansdale mette a cucinare i propri personalissimi ingredienti ottenendo, alla sua maniera, un pasticciaccio del miglior pulp che prevede paludi malmostose, stregoni mojo, spiriti malefici, pistoleri e piccioni messaggeri di morte.
Siamo infatti in Louisiana, deep south U.S.A., un posto dove l'afoso clima è piuttosto ostile soprattutto quando non si vive in città bensì isolati, in una radura circondata per miglia e miglia da paludi, come la nonna di Claire e Janet, le protagoniste della vicenda.
Il giorno in cui le due sorelle ereditano la vecchia casa di famiglia prendono il coraggio a quattro mani e, con il supporto di un trio di amici, si addentrano nella palude in perlustrazione sperando di incappare in una grande magione aristocratica, magari decadente e arcaica ma facilmente restaurabile.
Le cose non stanno decisamente così. Ben presto i ragazzi, giunti nella fatiscente e tenebrosa dimora, cominciano a farsi a pezzi fra di loro.
Fra asce che spaccano teste come cocomeri marci ed ettolitri di sangue versati, le pagine scorrono che è un piacere mentre i disegni di Fox esplodono in una sinfonia di colori plumbei e rosseggianti (anche se, va notato, la scelta ai limiti della monocromia rende qua e là difficoltosa la distinzione delle figure e nei momenti di febbrile corpo a corpo spesso non si comprende chi stia avendo la meglio, mannaggia, ma è arte, su questo non ci piove!).
Il lettore non si sorprende quindi a ritrovarsi intrappolato nel gorgo di una storia rapida ed efficace, che sfrutta a dovere i cliché del caso per solleticare la sua curiosità spingendolo ad andare avanti per scoprire cosa infesti la vecchia villa e a chi appartengano le ombre che seminano il terrore tra gli ospiti.
Bel prodotto, solito grande Lansdale, onore e merito alle edizioni BD.
Le ali dell'inferno
Lansdale/Fox (Ed. BD)
Lansdale/Fox (Ed. BD)
2 commenti:
Questo volume l'avevo sfogliato, all'epoca della sua uscita. Sarebbe da recuperare.
Anch'io non capisco perché invece di adattare a fumetti opere di altri (lo ha fatto anche con "Assassini nella Giungla" di E. R. Burroughs), non lo faccia direttamente con le sue. A parte la miniserie in due numeri "Dead in the West" (stampato in Italia parecchi anni anni fa dalla Lexy) non ci si è mai dedicato davvero.
P.S.: E comunque il suo ciclo per Jonah Hex era caruccio.
Concordo sul lavoro su Hex (poi a me quel personaggio mi ha sempre entusiasmato. Già quando lo disegnava Lopez lo adoravo - in italia lo pubblicò la defunta Labor Comics - ed è un peccato che Hollywood ne abbia tratto un film terribile:-(
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