«Non era sempre stato un caffè. Miss Amelia aveva ereditato il fabbricato dal padre ed era una bottega che per lo piú teneva generi alimentari, fertilizzanti e altri prodotti come farina e tabacco da fiuto. Miss Amelia era ricca. Oltre la bottega aveva in funzione, a tre miglia nell'interno della palude, una distilleria da cui usciva il miglior liquore della zona. Era una donna alta e scura, con ossa e muscoli da uomo, i capelli tagliati corti e spazzolati all'indietro sulla fronte e nel viso bruciato dal sole un che di teso e sofferto. Avrebbe potuto essere bella se già allora non fosse stata un po' strabica. E c'era anche chi l'avrebbe corteggiata, ma Miss Amelia non si curava dell'amore degli uomini e preferiva la solitudine»
La ballata del caffè triste
Carson McCullers (Ed. Einaudi)
2 commenti:
Oh, uno dei miei amori..
Omar immagino che tu l'abbia già ma nel caso te lo segnalo comunque. C'è una bella antologia uscita qualche anno fa che ti farebbe impazzire (i nostri gusti sono pressochè identici) titolo_: Storie di solitari americani.
Fammi sapere
Caro Dario, conosco l'Antologia ma non l'ho mai presa, ora che me l'hai segnalata corro a prenotarla in libreria (sperando sia ancora disponibile:-)
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