lunedì 18 marzo 2013

(un resoconto siberiano…)

di ritorno dal Festival dell'Ascolto di Racale, al capo estremo del tacco d'Italia. Un evento franco, originale e molto stimolante, funestato disgraziatamente da una coda d'inverno siberiano inaspettata che mal si sposava con le architetture arcaiche e decadenti di quella parte di Salento: un tempaccio bigio che costringeva i pur volenterosi ascoltatori a stringersi in capannelli battendo i piedi e a sacramentare periodicamente in dialetto stretto contro il vento gelido delle steppe che turbava la concentrazione. Eppure l'idea di mettere per le stradine di un vecchio centro storico 25 scrittori dotati di leggio, tutti all'unisono impegnati a sciorinare con impostazione vocale talvolta comica (si veda il caso di quella del titolare, mai veramente avvezzo alla pratica oratoria), risulta innovativa e interessante: non si trattava solo di espletare un semplice reading, ma di animare un borgo attraverso l'irripetibile musica della letteratura. Appuntamento davvero bello, e molto socializzante (a un certo punto, viste le condizioni climatiche, si formavano gruppi improvvisi di coraggiosi che richiedevano a questo o quello scrittore una lettura ad hoc, ottenendo lo straniante effetto di un giro tra i juke-box letterari). Sicuramente una idea da esportare, magari in primavera o estate!

4 commenti:

Pimpi ha detto...

e gli occhiali da sole??? per il riverbero, immagino... ;)

Antonella Giuliano ha detto...

Interessante! Vi avrei raggiunto se una rimpatriata familiare non mi avesse trattenuta oltremodo al caldo focolare domestico :)
Devo ammettere che sarei curiosa di ascoltarti mentre leggi le tue parole! Impresa piuttosto perigliosa per uno srittore!Non ti nascondo che non sono molto persuasa dagli scrittori che leggono se stessi;quasi fosse un estremo atto di manifestazione di sè, quello di pronunciare parole con le quali si ha inevitabilmente un rapporto intimo.Il rischio è di svalutarle nel momento stesso in cui si pronunciano; complimenti per il coraggio di mettersi in gioco completamente, ad alta voce.
Mi piace l'idea dell'incontro tra gli scrittori e la comunità nelle vie del paese che almeno per una volta si trasforma in luogo di scambio, di accoglienza, di apertura ad un mondo, quello della letteratura, che sembra a volte distante.
Aspetto la presentazione della nuova edizione di Uomini e Cani. A presto

sartoris ha detto...

@Pimpi, foto fatta appena arrivato, tessssssoro (e comunque ho un look da difendere, io;-)

@Antonella: sono d'accordissimo, io ODIO leggere i miei testi, ma questa volta non potevo negarmi, l'iniziativa era da promuovere e gli organizzatori sono degli amici (io poi, di mio, non sono facile a smuovermi - per Racale da Manduria sono 100 km di andata e altrettanti di ritorno - però poi finisco sempre col divertirmi: incontrare tanti colleghi poi è un toccasana per un lavoro come quello di scrivere, stimola molto a dare il meglio di sé)

PS la presentazione cittadina è solo rinviata di qualche settimana, come credo avrai capito da qualche post fa, il libro esce a fine marzo/inizio aprile anziché il preventivato febbraio - ti faccio sapere :-)

Anonimo ha detto...

bel cappottino, ragazzo!
A.