(Cronache Letterarie procede con la riproposizione di alcuni post di questo blog. Oggi tocca a un vecchio pezzo, stringato quanto basta, su quel capolavoro assoluto che è Misery di Stephen King).
Colorado, Stati Uniti. Il celebre scrittore Paul Sheldon parte in macchina per consegnare all’editore il suo ultimo romanzo, ma un’improvvisa tempesta di neve lo fa uscire di strada. Svenuto e gravemente ferito viene tratto in salvo dall’ambigua Annie Wilkes, un’ex infermiera che, per ironia della sorte, è proprio un’accanita lettrice dei suoi libri. L’uomo, costretto a rimanere su una sedia a rotelle, si ritrova così prigioniero nella casa di questa donna che ben presto mostra segni di squilibrio mentale. Nella sua follia Annie non perdona a Paul di aver «ucciso» Misery, il suo personaggio preferito; così, tramite orribili sevizie e torture, lo obbligherà a farla rivivere con un nuovo romanzo.
Sarebbe riduttivo affermare che Misery è solo un ottimo thriller, trattandosi di fatto (in barba a chi ancora guarda a King come a uno scrittore solo «di genere») di un dettagliato “resoconto esplorativo” della mente delle persone.[continua qui]
3 commenti:
Perchè ho letto questa tua recensione e mi è venuta voglia di rileggere qualche Lansdale? Mah. Vai a capire.
Più che d'accordo sulla recensione;-)
Il film, poi, ha avuto il merito di farmi apprezzare ed amare Kathy Bates come ottima attrice...
@Silvia: ho visto il film dozzine di volte e ancora non decidermi quale sia meglio tra pellicola e libro: in assoluto due gioielli - rob reiner un mito di regista ma il buon stephen mai così in forma:-)
@Luigi: ottima associazione di idee, chissà da dove è scaturita, ma con Lansdale vai sul sicuro (cioè, non tutti i libri di Big Joe sono "a registro" ma è la sua idea letteraria, quella che muove comunque la sua penna anche nei romanzi meno azzeccati che trovo esaltante!!!)
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