Non c'è davvero limite alle declinazioni del genere western. E meno male. Con Arrivano i Sister i palati degli amanti della surrealtà iperviolenta dei migliori fratelli Coen sono belli e che serviti. Dando infatti alle stampe un romanzo completamente diverso dal precedente Abluzioni (2010) lo scrittore canadese Patrick DeWitt si conferma qui narratore eccezionale nel dare forma alle avventure di due psicopatici killers di metà Ottocento in viaggio dall’Oregon verso la California per «sistemare» una faccenda per conto di un ricco e misterioso mandatario.
«Questo momento, questa mia posizione nel tempo, resterà il più felice della mia vita. Da allora mi sono convinto che gli uomini non sono fatti per avere accesso a questo tipo di appagamento; di certo aveva ridimensionato ogni momento di felicità provato fino ad allora. Ad ogni modo, e forse è giusto, non era qualcosa che poteva durare a lungo. Subito tutto è diventato cupo e sbagliato com’è immaginabile. In un modo o nell’altro tutto subito è diventato morte».
La scrittura di DeWitt è piana, voluttuosamente appesa tra ironia e amarezza: la voce in prima persona è quella del più giovane dei fratelli, Eli, e l'autore è davvero sorprendente nella costruzione di questo bel personaggio sfaccettato, una figura in grado di reggere il racconto per trecento pagine senza intoppi né cedimenti, con una visione immersa nei fatti narrati arricchita però dal retrogusto nostalgico che si riserva ai ricordi. Ambientato in un Far West stralunato e lurido, Arrivano i Sister regala momenti noir e scene esilaranti che sovente rasentano il grottesco: ci si appassiona senza se e senza ma alle vicende di Charles ed Eli Sister, al loro «lavoro» eseguito per conto di un tipaccio pieno d'intrallazzi denominato Commodore.
L’ultima missione, quella al centro del romanzo, riguarda un cercatore d’oro di nome Warm, uno che passa le sue giornate a bere whiskey in un locale di San Francisco. Charlie, che adora far fuori la gente e ingollare alcool senza freni, ed Eli, che manifesta più di qualche remora nel fare secco il prossimo, si mettono così in viaggio alla volta della città californiana per eliminare questo tizio, ma il tragitto del letale duo si trasformerà in una straordinaria, malinconica, spesso tragica - non di rado comica - avventura sospesa tra la morte e l’amore. Lungo il cammino avranno a che fare con personaggi bislacchi e divertenti tra cui un sedicente dentista che cava denti dopo aver fallito negli affari illeciti, una fattucchiera, un indiano morto, una tisica tenutaria di saloon della quale Eli s'innamora perdutamente e una serie infinita di personaggi sghembi e sciroccati. Arrivano i Sister è un romanzo davvero originale, divertente, violento e malinconico che da voce a due sicari fuori di cervella a cui è impossibile non affezionarsi! (la copertina originale è fantastica, ma anche quella italiana non è malaccio. Il libro è tradotto magnificamente da Marco Rossari).
«Questo momento, questa mia posizione nel tempo, resterà il più felice della mia vita. Da allora mi sono convinto che gli uomini non sono fatti per avere accesso a questo tipo di appagamento; di certo aveva ridimensionato ogni momento di felicità provato fino ad allora. Ad ogni modo, e forse è giusto, non era qualcosa che poteva durare a lungo. Subito tutto è diventato cupo e sbagliato com’è immaginabile. In un modo o nell’altro tutto subito è diventato morte».
La scrittura di DeWitt è piana, voluttuosamente appesa tra ironia e amarezza: la voce in prima persona è quella del più giovane dei fratelli, Eli, e l'autore è davvero sorprendente nella costruzione di questo bel personaggio sfaccettato, una figura in grado di reggere il racconto per trecento pagine senza intoppi né cedimenti, con una visione immersa nei fatti narrati arricchita però dal retrogusto nostalgico che si riserva ai ricordi. Ambientato in un Far West stralunato e lurido, Arrivano i Sister regala momenti noir e scene esilaranti che sovente rasentano il grottesco: ci si appassiona senza se e senza ma alle vicende di Charles ed Eli Sister, al loro «lavoro» eseguito per conto di un tipaccio pieno d'intrallazzi denominato Commodore.
L’ultima missione, quella al centro del romanzo, riguarda un cercatore d’oro di nome Warm, uno che passa le sue giornate a bere whiskey in un locale di San Francisco. Charlie, che adora far fuori la gente e ingollare alcool senza freni, ed Eli, che manifesta più di qualche remora nel fare secco il prossimo, si mettono così in viaggio alla volta della città californiana per eliminare questo tizio, ma il tragitto del letale duo si trasformerà in una straordinaria, malinconica, spesso tragica - non di rado comica - avventura sospesa tra la morte e l’amore. Lungo il cammino avranno a che fare con personaggi bislacchi e divertenti tra cui un sedicente dentista che cava denti dopo aver fallito negli affari illeciti, una fattucchiera, un indiano morto, una tisica tenutaria di saloon della quale Eli s'innamora perdutamente e una serie infinita di personaggi sghembi e sciroccati. Arrivano i Sister è un romanzo davvero originale, divertente, violento e malinconico che da voce a due sicari fuori di cervella a cui è impossibile non affezionarsi! (la copertina originale è fantastica, ma anche quella italiana non è malaccio. Il libro è tradotto magnificamente da Marco Rossari).
Arrivano i Sister
Patrick DeWitt (Ed. Neri Pozza)
2 commenti:
E infatti stavo proprio dicendo che la cover originale, mi garba parecchio. Non conoscevo DeWitt. E mi hai incuriosito.
@Luigi: te lo consiglio vivamente, spero ti piaccia (se ti piacciono i Coen, vai sul sicuro, soprattutto i Coen più folli)(Quelli di Non è un paese per vecchi erano mitici, ok, ma lì c'era McCarthy dietro, qui siamo dalle parti de Il Grinta con sprazzi di Big Lebowski:-))
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