La Palma era annunciata, l’ha vinta, come da pronostici, il film duro e puro dell’austriaco Michael Haneke, cronaca dell’amore al tempo della malattia, fino alle conseguenze più estreme, la dolce morte per porre fine alla sofferenza. A Matteo Garrone, quattro anni dopo Gomorra, va il secondo riconoscimento in ordine di importanza, un Gran Premio per cui il presidente della giuria Nanni Moretti spende numerose parole di elogio: «Molti dei giurati, come me, sono stati colpiti dalla miscela di umorismo e dramma, dall’interpretazione del protagonista e dell’attrice che fa sua moglie, dal grande amore che il regista dimostra verso i propri attori, dalla capacità di rinnovare la tradizione della commedia all’italiana». [continua su La Stampa]
2 commenti:
Mi sembra il minimo, visto che nel 2001 Moretti con "la stanza del figlio" aveva scippato la palma d'oro ad Haneke in concorso con "la pianista" (capolavoro assoluto - gran premio della giuria - miglior attore - miglior attrice)
@Fab: sono lietissimo per Haneke e altrettanto per Garrone ;-))))
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