«La sera in cui la morte tornò, gli alberi del viale che Adriano Karaianni percorreva ogni giorno per andare in ospedale si ricoprirono improvvisamente di fiori. Al mattino non li aveva notati, i rami erano ancora spogli, ed era strano perché di solito la primavera arriva di notte, quando dormono tutti. L’inverno finiva. Il verde scattò, le auto si rimisero in moto, e l’aria fredda che filtrava da fuori gli sembrò di colpo più nuova. Rabbrividì. Da sempre le cose che iniziano gli facevano paura.
Il giorno precedente, durante la prima ecografia, aveva provato la stessa inquietudine. Maria era incinta da quindici settimane, ma il cuore del bambino batteva già in modo furioso. Sul monitor si vedeva soltanto una specie di girino addormentato. Poi la ginecologa aveva alzato il volume e dalle casse era uscito un fruscio così fragoroso che si era chiesto come facesse un cuore di neanche un millimetro a essere già così vivo.
A quell’ora, il traffico era un groviglio di creature metalliche e semafori. Un istante prima che si togliesse il camice, Maria lo aveva chiamato per ricordargli di comprare il latte. Era tardissimo, ma forse il supermercato era aperto. Si guardò nello specchietto. I capelli erano già grigi. Aveva compiuto trentotto anni da un mese. Un gigante alto quasi due metri e pesante un quintale. Il bambino lo avrebbe visto così. Accese l’autoradio. Dietro di lui qualcuno suonò il clacson. Si rimise in movimento. Alla fine della strada, sulla sinistra, dopo una rotonda, vide l’insegna gialla. Le vetrine erano ancora accese e c’era un posto libero, non doveva scendere nel parcheggio sotterraneo. Si avviò a passi veloci nel portico, superò i carrelli e varcò l’ingresso. Un uomo in giacca e cravatta, due guardie giurate e una cassiera in grembiule, in piedi davanti alle casse, si voltarono a guardarlo.
- È aperto? Devo prendere solo una cosa, faccio in un attimo.
- Rimanga lì che gli blocchiamo l’uscita.
- Gli blocchiamo a chi, scusi?
- C’è un vecchio tutto nudo che non si fa prendere. Salta come un indemoniato.
- Come tutto nudo? Sono medico, magari sta male.
Un frastuono violento giunse dal fondo. Qualcosa di pesante era crollato. L’uomo in giacca e cravatta alzò la mano sinistra indicando verso il banco della gastronomia. Adriano notò che gli mancava una falange dell’anulare.
- Eccolo! L’ho visto! È là in fondo.
Una delle guardie scattò. Anche gli altri si mossero. Adriano sentì dei passi attutiti, rapidi. Fu in quell’istante che, per la prima volta, lo vide. Se ne stava là in piedi, immobile, a non più di cinque metri da lui. Nudo, dentro un corpo consunto di vecchio, magro e pallido come una betulla d’inverno. Aveva lo sguardo spaurito di uno catapultato in un altro universo. Lo guardò. Si guardarono. Sosteneva il suo sguardo, perplesso e incuriosito, ma pronto alla fuga.»
I primi tornarono a nuoto - Giacomo Papi (Ed. Einaudi)
Il giorno precedente, durante la prima ecografia, aveva provato la stessa inquietudine. Maria era incinta da quindici settimane, ma il cuore del bambino batteva già in modo furioso. Sul monitor si vedeva soltanto una specie di girino addormentato. Poi la ginecologa aveva alzato il volume e dalle casse era uscito un fruscio così fragoroso che si era chiesto come facesse un cuore di neanche un millimetro a essere già così vivo.
A quell’ora, il traffico era un groviglio di creature metalliche e semafori. Un istante prima che si togliesse il camice, Maria lo aveva chiamato per ricordargli di comprare il latte. Era tardissimo, ma forse il supermercato era aperto. Si guardò nello specchietto. I capelli erano già grigi. Aveva compiuto trentotto anni da un mese. Un gigante alto quasi due metri e pesante un quintale. Il bambino lo avrebbe visto così. Accese l’autoradio. Dietro di lui qualcuno suonò il clacson. Si rimise in movimento. Alla fine della strada, sulla sinistra, dopo una rotonda, vide l’insegna gialla. Le vetrine erano ancora accese e c’era un posto libero, non doveva scendere nel parcheggio sotterraneo. Si avviò a passi veloci nel portico, superò i carrelli e varcò l’ingresso. Un uomo in giacca e cravatta, due guardie giurate e una cassiera in grembiule, in piedi davanti alle casse, si voltarono a guardarlo.
- È aperto? Devo prendere solo una cosa, faccio in un attimo.
- Rimanga lì che gli blocchiamo l’uscita.
- Gli blocchiamo a chi, scusi?
- C’è un vecchio tutto nudo che non si fa prendere. Salta come un indemoniato.
- Come tutto nudo? Sono medico, magari sta male.
Un frastuono violento giunse dal fondo. Qualcosa di pesante era crollato. L’uomo in giacca e cravatta alzò la mano sinistra indicando verso il banco della gastronomia. Adriano notò che gli mancava una falange dell’anulare.
- Eccolo! L’ho visto! È là in fondo.
Una delle guardie scattò. Anche gli altri si mossero. Adriano sentì dei passi attutiti, rapidi. Fu in quell’istante che, per la prima volta, lo vide. Se ne stava là in piedi, immobile, a non più di cinque metri da lui. Nudo, dentro un corpo consunto di vecchio, magro e pallido come una betulla d’inverno. Aveva lo sguardo spaurito di uno catapultato in un altro universo. Lo guardò. Si guardarono. Sosteneva il suo sguardo, perplesso e incuriosito, ma pronto alla fuga.»
1 commento:
- Sotto l’albero/ cadono/ sconfitti/ si rialzano/ si rimettono in cammino - recitò a mezza voce Papa Giacomo, mentre ricaricava la lupara e mirava nel mucchio di vecchie betulle nude come d'inverno - se le considerava piante, anche se non lò avrebbe ammmesso mai , era + facile piantare una pallottola nella zucca di quegli infelici.
- Se arrivi all'albero e cadi nella sua ombra, hai già fatto un passo nella direzione giusta - commentò quella gioia fatta persona di Paradise Guercio Guerzoni, combo dannata e d'annata di Jack Warden e Mae West, mirando ad uno tra i tanti scouts che cercava di rialzare la testa dal progetto editoriale in cui era confinato dai Cacciatori di Zombi Letterari.
Il crepuscolo scendeva su quella besciamella umana che agitava prospetti di festival internazionali da organizzare in un prossimo futuro.
- Aspettatevi l'inferno - ghignò il Papa, prima di premere il grilleto.
Sarebbe stata una lunga notte.
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