È una cupa, vorticosa discesa all'inferno questo sorprendente secondo romanzo firmato dallo scozzese Allan Guthrie, nome di rilievo all'interno di quella particolare declinazione del noir che gli appassionati definiscono «tartan». Senza darci il tempo di respirare, Dietro le sbarre ci porta in media res nella mente del giovane e mansueto Nick Glass, un secondino del carcere di Edinburgo costretto dal boss della prigione - tale Cesare, uno che dell'imperatore romano suo omonimo ha di sicuro il carisma e la spietatezza - a diventare suo galoppino.
Vessato dai colleghi e umiliato dai carcerati, il ragazzo riveste nei calcoli del boss il ruolo perfetto per introdurre droga nel penitenziario. Ma Nick si ostina a rifiutare sino a quando uno psicopatico, al soldo del malavitoso detenuto, non minaccia sua moglie Lorna e sua figlia Caitlin facendogli capire che il suo granitico senso del dovere andrebbe forse rimodulato.
Guthrie è davvero bravo a farci immedesimare nella psicologia dell'inesperta guardia carceraria: incastrato qualche anno prima dalla fidanzata più vecchia di lui, il giovane si è scoperto padre forse troppo presto. Il carico di responsabilità sul groppone lo induce a cercare un rispetto che in pochi (moglie compresa) si sentono di elargirgli. Ma uno smodato senso di rivalsa e la volontà a mostrasi più duro di quanto realmente sia lo porta, con la goffaggine tipica degli immaturi, a incasinarsi l'esistenza. Ogni volta che si muove, i guai si moltiplicano. Ma il circo di personaggini che gli movimentano la giornata non sono da meno, a cominciare dalla serqua di carcerati: Sbuccia è uno sciroccato che a dispetto dei sistemi di sicurezza armeggia con un machete infliggendosi gravi tagli sul braccio. Mafia e Watt due fratelli che non si sopportano per aver ucciso uno i familiari dell'altro. Will il Matto un tossico fulminato che sbarca il lunario vendendo droga e armi. E poi un russo incazzato nero, un travestito che si comporta da diva e mille altre facce inquietanti che lentamente affollano la storia attrezzando per il lettore un viaggio nella paranoia e nella violenza degno delle migliori pagine di Welsh, un libro che parte come una classica prison-story per poi virare verso la follia, con suggestioni che talora richiamano addirittura a Shutter Island. Guthrie sa fare dannatamente bene il suo lavoro, e il romanzo macina pagine come un carrarmato. Niente da aggiungere, va letto con grande goduria.
Dietro le sbarre - Allan Guthrie (Ed.BD / Collana Revolver)
Guthrie è davvero bravo a farci immedesimare nella psicologia dell'inesperta guardia carceraria: incastrato qualche anno prima dalla fidanzata più vecchia di lui, il giovane si è scoperto padre forse troppo presto. Il carico di responsabilità sul groppone lo induce a cercare un rispetto che in pochi (moglie compresa) si sentono di elargirgli. Ma uno smodato senso di rivalsa e la volontà a mostrasi più duro di quanto realmente sia lo porta, con la goffaggine tipica degli immaturi, a incasinarsi l'esistenza. Ogni volta che si muove, i guai si moltiplicano. Ma il circo di personaggini che gli movimentano la giornata non sono da meno, a cominciare dalla serqua di carcerati: Sbuccia è uno sciroccato che a dispetto dei sistemi di sicurezza armeggia con un machete infliggendosi gravi tagli sul braccio. Mafia e Watt due fratelli che non si sopportano per aver ucciso uno i familiari dell'altro. Will il Matto un tossico fulminato che sbarca il lunario vendendo droga e armi. E poi un russo incazzato nero, un travestito che si comporta da diva e mille altre facce inquietanti che lentamente affollano la storia attrezzando per il lettore un viaggio nella paranoia e nella violenza degno delle migliori pagine di Welsh, un libro che parte come una classica prison-story per poi virare verso la follia, con suggestioni che talora richiamano addirittura a Shutter Island. Guthrie sa fare dannatamente bene il suo lavoro, e il romanzo macina pagine come un carrarmato. Niente da aggiungere, va letto con grande goduria.
6 commenti:
Allora va preso!
Fabio
Mi sembra molto interessante. Avevo letto La spaccatura che, in effetti, aveva un gran bel ritmo. Questo mi sembra una seconda opera molto ben riuscita, no?
@Silvia: decisamente riuscita. Non un capolavoro, però, attenzione. Però decisamente riuscita e molto molto divertente! Insomma ribadisco il consiglio: va letto...
Agli ordini (e come si fa a non accettare questi consigli?).
@Annalisa: per fortuna che c'è gente come te che tra i tagli alle spese ancora non ha inserito i libri (con buona pace di tuo marito, del quale attendo comunque prima o poi visita minacciosa;-))))
bel libro sì, davvero...
Gimmi
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