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Con questo Slipstream, nella mente oscura di H. (2007) l'indimenticabile interprete de Il silenzio degli innocenti esordisce dietro la macchina da presa e ci regala una pellicola che frulla con intelligenza (e molta pretestuosità) Lynch e i Coen, condensando ottimi spunti estetici a una storia a tratti confusa, indigeribile, sicuramente impegnativa ma fondamentalmente
innocua (se di bordate allo star-system era in cerca il grande attore britannico, il film manca completamente il bersaglio). L'assunto è però notevole: chi scrive è costretto dal proprio talento a cercare le storie, espandendo il tempo e mescolando sogni, ricordi ed esperienze intime e personali: tutto concorre a mettere a fuoco la trama. Trama che qui si sfilaccia volontariamente in una visionarietà forse troppo laccata, ma sicuramente non priva di fascino.
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