«Le donne barbute ballavano nel fango. I piedi sproporzionati, cafoni, che non riuscivano a star fermi, che saltellavano e piroettavano lungo quel tratto scivoloso di strada allagata. Una melma gialla incollata all’orlo del vestito, alle braccia macchiate dal sole, alle guance villose, raggrumata in grosse monete terrose sopra le gale ricamate del petto, come medaglie di eroi appuntate malamente. Cadeva una pioggia fredda e insistente sulle colline sperdute, sui campi ancora fumanti, sugli alberi scabri, deformi, dove la luce - vaga e incerta - si accaniva per procurare al giorno la qualità granulosa di un dagherrotipo appannato». Comincia così Amalgamation Polka, quarto romanzo dell'eclettico Stephen Wright e caso letterario negli Stati Uniti. Incipit brutale e grottesco per un titolo carpito da una celebre litografia (satirica) di E.W. Clay che ritrae un gruppo di eleganti donzelle bianche che flirtano e ballano con altrettanti cavalieri afro-americani. Il romanzo è infatti incentrato sul conflitto politico che ha spaccato l'America segnandone la sua seconda nascita, ottantant'anni dopo quella Rivoluzione che aveva proclamato l'uguaglianza degli uomini (senza risolvere di fatto il dramma della schiavitù). La formazione peregrina del giovane Liberty Fish lungo le strade del paese riecheggia ambientazioni degne di Twain, ma non è sbagliato intravedervi anche il portato letterario di Faulkner o di McCarthy, soprattutto quando si tratta di descrivere la guerra nella sua nefanda bellezza: l'autore la dipinge con tale pulsante realismo che in certi momenti sembra di essere là, in mezzo al granturco schizzato di sangue, aggrappati alla spalla di Fish che avanza in mezzo ai cadaveri dei soldati massacrati. La guerra per Liberty diventa allora anche un viaggio a ritroso nelle proprie radici sudiste, guidato dalla curiosità di conoscere l'orrore della schiavitù e il mondo che la propria madre - una progressista del sud - ha rigettato violentemente. In questo grumo di questioni irrisolte, Liberty vuole sdipanare la matassa, e lo fa raggiungendo la casa dei nonni - Redemption Hall, nome che evoca atmosfere bibliche - appena in tempo per incocciare ciò che ne rimane. Wright non si concede alcuno sguardo romantico verso il Vecchio Sud in decadenza, fornendo al suo più rappresentativo esponente - il nonno Asa Maury - una follia lucida e implacabile (ce lo descrive intento a escogitare una fatidica «soluzione finale» per il problema della razza che trasformerà il nero in bianco). Splendido romanzo di formazione di un piccolo Tom Sawyer e saga travagliata di una ricca famiglia del Sud, Amalgamation Polka è un affresco portentoso della società americana dell'Ottocento, violenta e ingenua, arcaica e attualissima. Tanto di cappello anche al lavoro di traduzione di Adelaide Cioni, che deve aver faticato non poco per rendere il tono generale del romanzo.
Amalgamation Polka
Stephen Wright (Stile Libero Einaudi)
Stephen Wright (Stile Libero Einaudi)
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