«I film di Emir Kusturica sono galassie incandescenti che bruciano l’ossigeno» scriveva Marco Lodoli negli anni '90 e mai definizione potrebbe risultare più appropriata se ci si riferisce a questa sorta di oggetto volante non identificato che s'intitola Arizona Dream, (ma in un primo tempo venne distribuito come il valzer del pesce-freccia), terminato dal cineasta slavo nel 1993 e visibile in Italia solo anni più tardi. In questa bella quanto sfilacciata pellicola un aitante Johnny Depp, chiamato in Arizona dallo zio Jerry Lewis, anziché costruirsi una vita di successo e affermazione sociale finisce nella corte di un gruppo di reietti, diventando parte dei loro stravaganti tragitti (e deliri). Faye Dunaway, assassina involontaria con un trauma infantile alle spalle, tenta continuamente di volare («per tutti, volare è un modo di sfuggire al senso di colpa», dice Kusturica); la figlia di lei Lili Taylor, soggiogata dal fascino materno, cerca di carpirne l'attenzione con reiterati tentativi di suicidio; un aspirante attore si prepara mandando a memoria i dialoghi dei film di Coppola e Scorsese o mimando scene di Hitchcock.

4 commenti:
Uno dei miei film preferiti. Grazie.
@Clara, ma prego, un film ingiustamente dimenticato (ma nel cuore di un sacco di gente)
Sartoris by Mobile
Un film che rivedo spesso e volentieri; un mix di allegria e malinconia che mi emoziona sempre
Valter
@valter: vero, si fa rivedere volentieri e Jerry Lewis è un monumento! :-))
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