Bad Boys è un film del 1983 diretto da Rick Rosenthal, regista statunitense noto per i suoi lavori televisivi (Buffy e Smalville tra quelli più famosi) ma anche per aver contribuito alla saga degli Halloween (suo il secondo e l'ultimo - La resurrezione - prima dell'amato/contestato remake di Rob Zombie) e prodotto film di ottimo spessore come Mean Creek, acclamato al Sundance Film Festival di Robert Redford. In Bad Boys ci presenta un giovanissimo e già cazzuto Sean Penn nella parte di Mike O'Brien, furfantello di basso cabotaggio che si divide tra guerre di bande rivali, piccoli ma cruenti colpi nei negozi e spaccio nella città di Chicago. Dopo un tentativo sciagurato di rapina finita con la morte accidentale del fratellino di Paco, suo alter-ego latinoamericano (stessa determinazione, stesso temperamento virato al crimine un po' per necessità e un po' per destino), Mike viene rinchiuso in un carcere minorile, dove vige un clima di violenza e sopraffazione. Paco, per vendicare la morte del fratellino, violenta e tenta di uccidere CJ, la fidanzata di Mike e, arrestato, finisce nello stesso carcere di Mike. Da lì il principio di una sfida che metterà a dura prova le sorti del protagonista nonché la funzionalità del regime carcerario del riformatorio. Ottime le interpretazioni, incisivo l'uso della luce che accompagna una fotografia sporca e lievemente fluo - come si usava nei mitici eighties quando si voleva stendere una patina d'impegno civile sul prodotto -, e decisamente calibrato il ritmo della vicenda. Forse qualche pecca di sceneggiatura (però il film va contestualizzato entro una concezione «scrittoriale» ormai vecchia di quasi trent'anni), riscattata sicuramente da una rappresentazione della violenza mai edulcorata e anzi, molto moderna (indimenticabile la scena in cui Penn, disarmato e in attesa di un confronto letale con due sgherri della prigione, utilizza a mo' di bolas mezza dozzina di lattine di coca cola piene raccolte in una federa).
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