giovedì 1 settembre 2011

gratta nel buio...

«Alla luce di una candela di sego sistemata a un'estremità di un rudimentale tavolo, un uomo stava leggendo qualcosa che era scritto su un libro di conti, enormemente logoro; e, a quanto sembrava, la grafia non era molto leggibile, perché di tanto in tanto l'uomo avvicinava la pagina alla fiamma della candela, per avere una luce più forte. Allora l'ombra del libro faceva precipitare nell'oscurità metà della stanza, celando diversi volti e figure; perché, oltre al lettore, erano presenti altri otto uomini. Sette di loro sedevano a ridosso delle pareti in legno, muti, immobili, e non troppo lontani dal tavolo, dato che la stanza era piccola.»

La cosa maledetta
Ambroce Bierce (Ed. Short Stories n.22)

5 commenti:

Annalisa ha detto...

Ora che gli strepitosi sconti libreschi al 40% sono finiti, questo blog (che ho saccheggiato fino all'altro ieri per consigli vari di acquisto) tornerà a essere un raffinato strumento di tortura culturale :-P

sartoris ha detto...

@Annalisa: cara mia, è vero, mi unisco al lutto per gli sconti, una vera ruberia nei confronti dei lettori (con tutto che, da autore dovrei invece sentirmi tutelato) cose italiane, vabe' :-((

Annalisa ha detto...

Il fatto è che mi piacerebbe sapere chi è tutelato. Ho una libreria di fiducia, situata in una specie di hangar, dove tengono i libri un po' più che qualche mese, e dove vado quando devo comprare o cercare qualcosa che mi interessa.
E poi compro (comprai) altri libri online quando trovo sconti che me lo permettono. Adesso, senza sconti, non è che andrò nella mia libreria ad acquistare ciò che prima acquistavo con lo sconto, no. Semplicemente, ridurrò drasticamente gli acquisti di libri.
Era questo lo scopo?

(tra parentesi, ho comprato un libro Einaudi a 22 euro, di Vargas Llosa, con errori anche madornali di traduzione o sintassi; libro rilegato, con sopracoperta, ecc. Mi figlia ha comprato un libro stile chick-lit e mi ha detto che era una schifezza; però era anch'esso ben rilegato, con sovracoperta, e senza errori di punteggiatura o sintassi [contesterei, forse, soltanto una virgola ;-)]. Prezzo: 9 euro. Ora, la mia domanda è: il libro di Llosa costa così tanto perché? Perché l'Einaudi paga la carta più della Newton?; perché l'Einaudi versa agli autori la lauta differenza tra spese e costo? (ah ah ah); perché l'Einaudi teme di non vendere che poche copie di Llosa e quindi deve farle pagare?
Insomma, già la politica editoriale italiana fa acqua qui e là, adesso sembra che la colpa sia di noi lettori che rosichiamo lo sconticino per poter continuare a leggere la nostra dosa quotidiana... Bah!)

Scusa la prolissità, eh, ma sono un tantino... seccata per la situescion.

Alex ha detto...

Bentornati ragazzi!!!

Si riparte a pieno regime? Già scalpito per le nuove letture che mi attendono...
Tanto per spararne una, ho appena iniziato LA SFURIATA DI BET di Christian Frascella... Tra poco vi saprò dire qualcosa in più :-)))

Proprio sicuri che la legge sugli sconti, considerata nel lungo periodo, danneggi i lettori?

sartoris ha detto...

@Annalisa: sui refusi di einaudi la rete è piena di post/lamentele/articoli/strepiti... credo c'entri un discorso assai più ampio e delicato che ha a che vedere con la globalizzazione (della serie: paghiamo due lire i nostri correttori di bozze tanto tra due mesi sono fuori dal mercato)

@Alex, Frascella mi è simpatico e scrive assai bene anche se i temi da lui toccati non sono nelle mie corde (postadolescenza, esistenzialismo pop) però usa magnificamente la penna quindi facci sapere:-)