venerdì 1 aprile 2011

il grande sud di Caldwell...

«Venne a fermarsi di botto presso la magnolia, uscendo dalla strada, una macchina coperta di fango e scassata quanto mai. L'individuo alto, smunto, che aveva l'aria di aver vissuto a mezza razione fino a quando era a balia, sedeva arcigno e immobile, con le mani aggrappate al volante. I suoi occhi erano fissi alla fila dei paletti storti della staccionata che stava più in là.
Clay Horey si chinò in avanti senza lasciare la sua sedia sotto il portico, stringendo le palpebre per attuire il reverbero del sole sulla sabbia bianca, e cercò di vedere chi fosse arrivato. Per un certo tempo non riuscì a persuadersi di aver visto realmente qualcuno là davanti a sé. Stando seduto nel portico a fissare la campagna secca e incolore, settimana su settimana, anno su anno, si era ridotto al punto che certe volte non riusciva a credere ai propri occhi.»

Il predicatore vagante - Erskine Caldwell (Ed. Bompiani)

2 commenti:

Liberidiscrivere ha detto...

Bellissimo!

sartoris ha detto...

bisognerebbe rivalutare Caldwell, quaggiù :-) Anzi no, meglio che rimanga appannaggio di noi pochi appassionati :-))