lunedì 11 aprile 2011

eternit e Salento magico...

Sono molti i motivi per cui questo blog dovrebbe tenersi alla larga da Ternitti, l'ultimissimo romanzo del prolifico Mario Desiati. Primo fra tutti il fatto che il titolare conosce l'autore da quando questi era ancora un ragazzetto imberbe originario della Valle d'Itria, e a parlare dell'opera di un amico non ci si riesce mai col giusto distacco (a maggior ragione se, assieme a un sincero apprezzamento per il lavoro dell'autore in questione, viaggi in parallelo nella valutazione anche un pizzico d'invidia: Desiati ha diretto giovanissimo la mitica rivista Nuovi Argomenti e adesso, poco più che trentenne, è direttore editoriale della scoppiettante sezione-libri della Fandango, mica pizza e fichi!). Tra l'altro, il genere di storie che lo scrittore pugliese imbastisce nei suoi romanzi è sovente permeato da una venatura southern molto poetica, a tratti nostalgica, categoricamente agli antipodi rispetto a quella gotica e noir che funge da propellente a questo spazio. Ciò nonostante è impossibile non segnalare la bellezza di questo suo recentissimo parto, che non a caso concorre a guadagnarsi - con grosse possibilità di vittoria - il Premio Strega di quest'anno. Ternitti racconta la storia di Mimì Orlando, una ragazza costretta a lasciare la Puglia per la Svizzera, dove il padre lavorerà nella grande fabbrica che produce lu Ternitti: l’Eternit, l’amianto, promessa di ricchezza per migliaia di emigranti, all’oscuro della minaccia per la salute rappresentata da quella sostanza. Desiati ricorre a tutto l'armamentario in dotazione ai best-seller di matrice italica, con un Salento dipinto come una terra magica infarcita di pizzica e sapori di campagna, coi tramonti mozzafiato e l'odore della salsedine che ristagna nelle casette di calce, e poi ci sono gli emigranti, il lavoro feroce nella crudele fabbrica elvetica, l'amore che sboccia tra le polveri tossiche, il ritorno a casa, lo sbarco degli albanesi al sud, la scoperta del sesso tra pischelli, la saggezza del sangue, i travagli interiori e via rimpinzando sino a ottenere un discreto pastone ad elevatissimo tasso di "letterarietà". Il bello è che l'autore, francamente, manovra questa pur non originalissima materia con un mestiere e un'arte che oggettivamente rasentano il sublime. Perché 'sto ragazzo c'ha talento, e nessuno, nemmeno i suoi più accesi detrattori, potranno mai metterlo in discussione. Desiati lavora sulla lingua insufflandola di toni lirici in grado di toccare il cuore, calibrando attentamente il ritmo, serrando il passo laddove necessario per costringere il lettore ad abbandonarsi e seguirlo in questo corposo, colorato viaggio levantino, facendogli annusare gli odori di una terra che forse magica lo è davvero, se alla fine è in grado di produrre testimoni di così pregnante sensibilità. Bravo Mario, continua così, cazzo!

Ternitti
Mario Desiati (Ed. Mondadori)

7 commenti:

Boh non so mah ha detto...

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Non apprezzo, purtroppo il genere di Ternitti, ma il tuo certamente si. Ho appena preso "Uomini e Cani" e quindi a breve (in 50/60 anni...;) ) dovrei riuscire a ingurgitare qualche pagina.

sartoris ha detto...

Infatti ho precisato che Ternitti è un'eccezione, in queste pagine. Mario Desiati però è bravo e mi sento di segnalarne il romanzo perché merita davvero...

grazie per Uomini e cani, vedremo che ne pensi:-)

Annalisa ha detto...

Ah, ecco, ma con una recensione così, io, per esempio (che comunque leggo di tutto) non riesco a pensare che, prima o poi, non lo leggerò.
Ho fatto confusione?
Volevo dire che, sì, lo leggerò senz'altro :-)

sartoris ha detto...

@Annalisa, penso di non essere stato chiaro io (è che conosco bene Mario e forse non riesco davvero a mettere la giusta distanza: il libro non è il mio genere, però è un gran libro, ecco questo volevo dire!!!) (e allora dillo, senza tante chiacchiere:-)

Anonimo ha detto...

sarà vera la storia che Desiati ha impiegato circa 5 anni per scrivere questo libro( al ritmo di una pagina al giorno?!?) :-)
silvia

sartoris ha detto...

@silvia: chissà, magari sì, io sono bloccato da due anni su un romanzo che non riesco a far andare avanti (però intanto ne sto scrivendo un altro e ho consegnato alcuni racconti in giro)! Ognuno ha i propri tempi, i propri metodi (e, aggiungerei, anche i propri momenti buoni e quelli un po' meno:-))))

Annalisa ha detto...

No, no, sei stato chiarissimo :-)
Il libro non è il tuo genere però è un gran libro.
E siccome a me piace leggere libri di genere di verso, di fronte a un gran libro so già che non resisterò.