Mentre nel 1998 appariva sulle pagine del New Yorker la novella Brokeback Mountain di Annie Proulx, a Laramie, nel Wyoming, il giovane omosessuale Matthew Shepard veniva trovato una sera d'autunno legato ad una staccionata, ai bordi d'una strada sterrata, casualmente identificato da un ciclista che lo scambiò per uno spaventapasseri; era gravemente ferito e morirà cinque giorni dopo. Il riflesso di questo crudele (e non isolato) caso d'omofobia aleggia nelle pagine - trasparendo persino dall'articolo di giornale dilavato nell’immagine di copertina - di questo bel romanzo di Percival Everett intitolato Ferito, pubblicato negli Stati Uniti nel 2005 e qualche anno dopo anche da noi. Ci troviamo proprio in quel Wyoming arcaico e profondo teatro di tanta efferatezza insensata e John Hunt, il protagonista del libro, non ha davvero niente del prototipo del cowboy. Tutt'altro che macho e tamarro, egli è invece un uomo colto ed equilibrato, appassionato d'arte, nonché nero. Deciso a tenersi a debita lontananza dalle beghe del paese per occuparsi unicamente del suo tranquillo ranch in periferia, la necessità di svelare la verità attorno al mistero della morte di un ragazzo gay - una verità di cui sembra non interessare a nessuno - gli matura dentro come un lento bubbone, quasi senza accorgersene. Assieme al figlio di un amico lontano, una vicina conturbante e all'anziano zio Gus (insuperabile figura di rancher old-style dal passato caotico e un presente riflessivo quando non addirittura tenero), Hunt stanerà parte dell'orrore attorno al caso, scoprendo al tempo stesso di essere ancora in grado di amare (l'autore ce lo presenta infatti in piena fase d'inaridimento sentimentale, a seguito della morte dell'amata moglie).
Quella che Everett ci mostra con piglio teso ed essenziale è quindi un'America desolata mille miglia lontana dall'entusiasmo per il successo di Obama che aveva colto la nazione poco dopo la pubblicazione del libro in patria: le terre che descrive lo scrittore (prolifico e molto di nicchia, ma quotatissimo negli ambienti editoriali e ora anche da noi) sono porzioni degli Stati Uniti rozze, intolleranti, mondi in cui l'omosessualità è quotidianamente bandita e la differenza (anche etnica) percepita come una jattura: «è un paesino normale. Quasi tutti bianchi. Gli indiani sono trattati di merda. Insomma, l’America». Alla stregua di tanta ottima letteratura contemporanea, è dunque agli sconfitti e agli esclusi che Percival Everett dona la parola in questo struggente post-western che odora di cavalli e pascoli, un libro capace di accostare la funerea catena di avvenimenti («Nessuno ha l'esclusiva dell'odio in questo paese») al riaffacciarsi all'amore del protagonista. Notevole.
Ferito - Percival Everett (Ed. Nutrimenti)
9 commenti:
Thanks....messo in lista acquisti ;)
@Pimpi non te ne pentirai, giuro!
Ed eccoci di nuovo in pochi giorni, dopo la citazione di CJ Box, a parlare del Wyoming. Aho, sto Wyoming è l'ombelico del mondo!
Mi ricordo la scena di Ovosodo di Virzì... anche lì si parlava del mitico Wyoming... ma in tutt'altro senso ;-)
@Gigistar, hai citato Virzì, alla lontana c'entra, con l'avventura di UOMINI E CANI (ho detto già troppo)(che bastardo che sono, nevvero? Giuro che vorrei spifferare tutto, ma per il momento non posso) (comunque Virzì...:-)
Aridaje! Ricominciamo col megacontest! Dunque mi dici Virzì... allora incastrando questo ulteriore indizio con il post precedente sul film... potrei ipotizzare che un attore (o attrice) che ha lavorato con Virzì avrà un ruolo importante in Uomini E Cani... allora vado a vedere la filmografia... guardo i protagonisti, mi interrogo sulla loro capacità di riprodurre decentemente l'accento di quei luoghi... faccio due incroci e con un po' di... fortuna... forse ci azzecco? Mah! Il mistero rimane! :-)
Notevole davvero! Un saluto
Valter
@Valter: a me è piaciuto proprio tanto...
@Gigistar: sì, mettiamola così: i due giovani talenti che accompagnano l'attorone protagonista hanno entrambi lavorato col bravo regista toscano ;-)))
PS abbiamo trovato anche l'interprete per Milena (yeah!)
Concordo. Questo fa proprio venire voglia di andarselo a leggere subito (mannaggia. Ricominciamo a passare di qui e a spendere ;-))
Mi è piaciuto talmente tanto che me lo comprerò....;)
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