«Che cosa ci vuole per sedersi a un tavolo davanti a un uomo, ascoltarlo parlare, guardarlo negli occhi… E poi fargli schizzare il cervello sulla carta da parati?
Nulla.
E più lo fai, più diventa facile.
“Non hai ancora trovato un posto?”
La voce al cellulare sembrava annoiata, ma io sentivo piccoli vermi contorcersi ai suoi bordi. Impazienza? Nervosismo? Non avevo modo di saperlo.
“No” gli dissi. “E se non ne trovo uno entro un paio di minuti, rimanderemo alla prossima volta”.
“Ehi, amico, vaffanculo, capito? Non ci sarà nessuna prossima volta”.
“Come preferisci”.
“Sei un duro, eh? Capisco… non si tratta di tuo figlio”.
“Non è neppure il tuo” dissi, in tono piatto e per nulla minaccioso, cercando di trasmettergli la mia calma. “Siamo due professionisti. Perciò comportiamoci come tali, okay? E’ uno scambio, e tu sai come funzionano gli scambi. Appena trovo un posto sicuro parcheggio, come d’accordo. Ci incontriamo, concludiamo l’affare e tutti verranno pagati”.
“Se non trovi un posto al più presto, non verrà pagato nessuno”.
“Ti richiamo” dissi, e chiusi la comunicazione.»
2 commenti:
fuori catalogo :(
maddài, a me lo hanno appena regalato (fondi di magazzino di qualche libreria del sud?) Può essere :-)
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