«Non poteva averne, di paura. Una volta, sì, era bianco come il latte, nient'altro che ossa involte in pelle. Lo avevano soprannominato Sonetàula perché ogni colpo dato a lui, dicevano i compagni per ridere, faceva sonu 'e taula, rumore di legna, come ad essere dentro una bara». Così il romanzo di Giuseppe Fiori inizia a raccontare la storia di Sonetàula, (diventato anche un film diretto da Salvatore Mereu e prodotto da Rai Fiction). Siamo in Sardegna e Zuanne detto Sonetàula è un giovane pastore di Orgadas che decide di diventare bandito. Nell'Italia tra gli anni '30 e '40, il ragazzo ha visto il padre finire al confino per un delitto che non ha mai commesso. Per questo decide di ribellarsi e lo fa a modo suo: diventando un ricercato e pericoloso fuorilegge.
Cupo e viscerale romanzo di formazione che guarda a tanto cinema americano (ma anche a Banditi a Orgosolo film di Vittorio De Seta del 1961) Sonetàula venne pubblicato nel 1962 da Canesi con discreto successo spingendo l'autore, giornalista e uomo politico (venuto a mancare nel 2003) a riprenderlo recentemente in mano - nel 2000 - togliendo centocinquanta pagine e traendone un "nuovo romanzo" come egli stesso scrive in una nota in testa all'edizione Einaudi. Il risultato è una storia prosciugata, ridotta allo essenziale, capace di dare forma a un universo barbaricino arcaico e potente in cui non si disdegnano atmosfere quasi western (o comunque 'di frontiera', come doveva essere la Sardegna post-bellica e come in parte, nel profondo dell'anima di molta tradizione sarda, è ancora). La lingua di Fiori è creativa e piena di simbolismi aspri, che talvolta rigurgitano il Fenoglio più sanguigno altre volte addirittura il miglior Faulkner. Consigliatissimo.
Sonetàula - Giuseppe Fiori (Ed. Einaudi)
2 commenti:
Curioso.
Addirittura ho visto che su Youtube (qui) c'è tutto il film, diviso in diverse parti.
maddai! Grande internet!
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