All'inizio può risultare addirittura fastidioso questo surreale, monologante stream of conscious che lo scrittore afro-canadese Michael Ondaatje (quello, per intenderci, de Il paziente inglese) dedicò nei tardi settanta alla mitica figura di Billy the Kid, ovvero a quel William Harrigan Bonney nato nel 1859 che ammazzò il primo uomo a dodici anni - a colpi di coltello - segnando così in maniera irrimediabile il proprio destino. Il bandito morì per mano dello sceriffo Pat Garrett nel 1881: nel frattempo aveva ucciso altre venti volte. Ventun anni di vita, ventuno omicidi. E anche se leggenda vuole che avesse imparato a scrivere bene, Billy the Kid non ebbe naturalmente mai il tempo di comporre la propria autobiografia. Ed è in seguito a questa ovvia constatazione che Ondaatje, in Opere complete di Billy the Kid, arriva a immedesimarsi nell'IO del famoso pistolero stilandone una sorta di originale diario epico, un'opera in cui si mescolano benissimo poesia, cronaca documentaria e cut-up avanguardista. Se dapprincipio l'operazione appare distonica, magari un po' pretestuosa, progredendo nella lettura di questo esile volumetto si viene presto avvinghiati dalla straordinaria capacità dell'autore di immaginarsi un credibilissimo the Kid, dalla sua volontà di prestare la propria voce (e quindi l'anima) al giovane pistolero, già visitato in più occasioni da cinema e letteratura (talvolta, come nel caso di Sam Peckinpah, con esiti straordinari). Quella architettata da Ondaatje è una storia-contenitore: in essa si condensano infatti duelli, crani bruciati al sole del deserto, amici dilaniati dai proiettili, fughe, rincorse, mentre su tutto regna la furia letale e malinconica del protagonista. Uno spettacolo sorretto in primis dalla strana e profonda amicizia tra Billy e Pat Garrett, colui che lo ucciderà, un uomo di legge (ma il confine tra i ruoli era nell'America del 19° secolo assai labile) che fino dall'adolescenza si addestra a diventare un «assassino sano».
Opere complete di Billy the Kid
Michael Ondaatje (Ed. Garzanti)
6 commenti:
James Coburn è immobile davanti a Gallieno Ferri che schizza rapido come un pipistrello in fuga dall'inferno sul suo bloc notes il personaggio del pilota in fuga da tutto. Cob è stanco di stare fermo in posa con la pistola minacciosa e rivolta verso i futuri lettori, ma già pregusta la cena con Peckinpah in un ristorante di via Amatore Sciesa
( patriota ) non lontano dal centro di Milano, dal centro di tutto quindi.
Quando Cob entra, Sam è già seduto dietro un siparietto di aperitivi. La città da bere, quando ancora c'erano libagioni x tutti.
Sam sta giocando con un pezzo di legno su cui sono incisi lettere e numeri che chiama tavoletta Ondaatje ( " è come la Ouija, ma funziona solo se è montata su una superficie basculante ! pare che lo Schettino del Titanic stesse componendo la parola iceberg, mentre tutti intorno cantavano, ballavano e leggevano Tex..." ).
Il regista è già brillo, ma l'attore si mette in pari rapidamente. La planchette balla sulla Ondaatje come nemmeno i passeggeri dell'Inaffondabile. Presto compongono le parole The English Patient is like Coma, but Fiennes is a zombie and Dick Widmark is alive'n'kicking.
Ralph Fiennes si sveglia, lo sguardo fisso come il cavallo infartato di Animal House. Doccia e barba ed è di nuovo tenebroso e seducente. Corre in via Buonarroti a posare x i model sheets di Harlan Draka. Sul tavolo di Boselli & Colombo una trottolina continua a ruotare senza fine...
Billy The Kid è il lead singer di una boy band chiamata i Regolatori. Ha quasi 21 anni ed è ormai troppo vecchio x l'esercito di ragazzine assetate di novità. Il suo manager, il colonnello Pat Garrett, sta pensando di eliminarlo e sostituirlo con Billy Jean, un elfo dallo zigomo alto, i capelli ricci ed ipnotico come un pipistrello in fuga dall'inferno.
Per certi versi Un Mondo Perfetto di Eastwood - film sfortunato al botteghino - riprende il tema delle contraddizioni del rapporto - da tempo rielaborato in chiave mitica - tra Billy e Pat.
(Uno dei migliori Costner di sempre. Adoro quel film, e sebbene venga considerato un Eastwood non completamente riuscito io lo ritengo "perfetto":-)
Non ne sapevo assolutamente nulla di questo libro. Ma andando a cercare in giro, ho notato che si tratta di un volume molto "agile" sia per foliazione sia per prezzo. E quasi quasi un pensierino...
Si Luigi è una occasionissima :-)
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