«Roanoke scrutò svelto Trix e inchiodò Menlove con un’occhiataccia. - C’è una ragazza qui, mister Menlove.
- L’abbiamo controllata, signore. In realtà ha un piccolissimo pene. Come quello di un bambino. Testicoli non scesi.
- Okay. Bene. Come il vostro agente qui. Sembra che ce ne siano davvero un sacco in giro. Dev’essere l’acqua che i poveri sono costretti a bere. Bevono acqua, vero?
Menlove si raddrizzò e si spostò alle mie spalle. - Mi dicono che non possono permettersi l’acqua, signore, e bevono una cosa che si chiama Sprite»
Con tanta benzina in vena - Warren Ellis (ed. Elliot)
9 commenti:
Ma è Warren Ellis il violinista????!!!!Quello lì proprio lui???!!!
No, pure quello spacca: a dirla tutta, assieme a Nick Cave spacca pure alla grande, anzi, è un mito! Però questo è un fumettista, sceneggiatore davvero tosto, modello Lansdale...
:-)
Io adoro NicK Cave e quando ho visto Warren Ellis suonare anni fa sono impazzita!Pensavo volesse deliziarmi anche con un pò di letteratura..peccato..ora sto leggendo un classico ( Il conte di Montecristo..e anche questo spacca!!!) ma seguo sempre i tuoi consigli di lettura visto che sei un bravissimo scrittore...a proposito come te adoro la Oates ma confesso di non aver mai letto Faulkner..(si lo so è grave ma ho provato a leggere "Il borgo" ma forse come prima lettura non va bene...allora mi consigli tu?).Ciao caro grazie.
cara Barb, Faulkner è un mito assoluto e devi per forza leggerlo. Armati di un po' di pazienza, all'inizio, perché non è accessibilissimo (dopo un po' che lo leggi però entri nel groove e capisci che quella aggettivazione epica ed evocativa, seppur ostica, parla alle parti più alte e nobili dell'animo umano:-)
LUCE D'AGOSTO è senza ombra di dubbio il suo più bel romanzo, però generalmente si inizia con SANTUARIO, che, essendo un giallo, è più popolare e magari più facile. E poi ci sarebbero i racconti (Einaudi li ha raccolti in un libro intitolato GO DAWN, MOSES).
Al lavoro, allora :-)))
Ok finito il Conta di Montecristo ci riprovo..ti farò sapere. Ciao caro e grazie.
Ma sai che ero convinto che fosse lo stesso Warren Ellis? Ahahaha, che fesso che sono! Però questo è un grande libro, da spanciarsi: la cosa della soluzione salina nelle palle e i feticisti di Godzilla me l'hanno fatto leggere solo con un occhio e pure di traverso, troppo schifo!!! La citazione che hai riportato è però da piegarsi, è la stessa che ho riportato io in calce alla mia recensione su Pegasus Descending. L'anno scorso figurati che per Natale ho esaurito le copie di queste libro alla mia Mondadori per fare i regali.
Certo che è la stessa citazione, fratello: ho fatto una ricerca su Google perché non avevo voglia di ribattere a mano parti di questo stupendo libro (tanto ogni pagina del romanzo è da scompisciarsi e internet ti rende fottutamente pigro, ammettiamolo!) e quando ho messo il titolo di Ellis le prime voci erano proprio quelle di pegasus, quindi queste righe le ho copi-incollate dal tuo blog; mi son detto: è un segno del destino!
a buon rendere, guy :-)
Peccato per la traduzione italiana. Non si capisce perché in certi libri la gente parli come in un Tex degli anni Quaranta ("per tutti i diavoli, che mi stiano ancora alle costole?")...
Caro Luca hai proprio ragione, e non hai idea di quanto invidi la tua capacità (frutto del tuo lavoro di traduttore, ovvio) di notare subito le differenze tra le versioni. In pratica è come leggere due libri diversi...
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