In Acque Profonde della Highsmith, Vic è un borghese piccolo piccolo che assiste senza battere ciglio alle plateali infedeltà della coniuge Melinda, classica mogliettina piacente ma sciatta, superficiale e sempre pronta a flirtare con chi si mostra anche solo vagamente disponibile. Nonostante tutto, il loro ménage familiare sembra solido e, pur tra mille aggiustamenti, destinato a durare. Un giorno però l'equilibrio si spezza. La razionalità di Vic, motivo portante di tutte le sue scelte esistenziali, sembra rotolare giù per un crinale perverso e l'uomo si trasforma in un'omicida freddo e spietato, determinato a farsi giustizia da sè. Pur partendo in sordina - è stato scritto nel 1959 e evidentemente risente di alcuni dei moduli narrativi vigenti in quell'epoca - il romanzo è davvero un piccolo capolavoro che travalica il «genere» (come molti altri lavori della scrittrice texana, non a caso adorata da maestri come Hitchcock e Wenders) per pigiare tasti emozionali sottilissimi. Patricia Highsmith è fantastica quando si tratta di far parteggiare il lettore per il cattivo (anche perché spesso le vittime sono figure amorfe, inutili e sciapite, quasi meritassero il loro destino), e questa volta più che in ogni altro suo romanzo il cattivo potrebbe davvero somigliare a chiunque di noi fosse esposto ad uno stillicidio di perfidie come quelle cui Melinda sottopone il protagonista. Lo stile è secco, preciso e sorvegliato: solo pochi cenni, qualche sbavatura, bastano a far comprendere che, dietro l'apparente disponibilità dell'accomodante protagonista (una disponibilità che si fa in breve insopportabile), si cela ben più di ciò che sembra! Da questo romanzo nel 1981 Michele Deville ha tratto un non convenzionale giallo con Jean-Louis Trintignant nel ruolo principale e Isabelle Huppert in quello della moglie fedrigrafa. Da consultazione.
Patricia Highsmith
Acque profonde (Ed. Bompiani/Corriere della Sera)
2 commenti:
Ah, vedi? Alla fine ho dimenticato di prenderlo. Al tempo me lo avevi consigliato, mi ricordo. Vado in edicola a vedere cosa si può fare :)
@Luigi, e sì, ché voglio sapere se sei d'accordo sulla grandezza del romanzo!!!
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