(mentre l'attore Mark Ruffalo ha rilasciato dichiarazioni sull' imminente avvio della lavorazione del nuovo - il terzo - film su Hulk, proviamo a fare un confronto tra i due precedenti lungometraggi dedicati al bestione verde sulla scorta di un'attenta revisione della pellicola più recente, supponendo solo per un istante che la semplice meraviglia di rivedere sullo schermo il proprio beniamino non abbia ottuso le capacità di discernimento di un vecchio hulk-fan come il titolare del blog!)
Dopo aver atteso qualche anno che la Marvel decidesse quale nuova direzione imprimergli dopo la debacle del film di Lee, la seconda pellicola dedicata al bruto verde è giunta nelle sale nel 2008 grazie al lavoro del quasi emergente Louis Leterrier. Ritroviamo Bruce Banner (un azzeccatissimo Edward Norton) in Brasile, alla ricerca perenne di una cura che contrasti le radiazioni gamma quando il generale Ross (William Hurt) scopre il suo nascondiglio e organizza la cattura del fuggitivo. Nella squadra formata per arrestare Banner c’è anche Emil Blonsky (Tim Roth) che si mette in testa di sconfiggere Hulk ad ogni costo. Banner è così costretto a riprendere la fuga, che lo porterà a reincontrare la sua amata Betty Ross (interpretata da Liv Tyler) e a scongiurare un’emergenza esplosa nel cuore di New York…
Se nell'Hulk di Ang Lee era il ciclo del grande scrittore di fumetti Peter David ad essere preso come riferimento - con tutto il suo portato cervellotico di teorie sulla rabbia e lo sdoppiamento di personalità - qui la parola d'ordine è «ripristinare l'Hulk spaccatutto del telefilm dei settanta». E infatti citazioni omaggio della famosissima serie sono disseminate lungo tutto la durata del film (si va dalla comparsata di Lou Ferrigno all'apparizione su un vecchio televisore di Bill Bixby - indimenticato Banner del piccolo schermo - sino alle note del commovente score originale firmato da Craig Armstrong). Se il primo era un film molto parlato, esasperatamente 'psicologico', ma con punte ancora inarrivabili - a modesto parere di chi scrive - di pura adrenalina, questo è Azione al 100%, con inseguimenti mozzafiato, scontri titanici sbalorditivi e palazzi ridotti come niente in frantumi. Una differenza netta quindi separa le due pellicole, che sono talmente agli antipodi da poter sembrare imperniati su argomenti completamente opposti (due parole sulla Computer Grafica: se è vero che nessun mago della CG potrà mai rendere verosimile la muscolatura ipertrofica del Gigante di Giada, va anche detto che l'Hulk di Lee era sì più «ciccioso» e forse meno eroico, ma dava l'idea di una potenza davvero inarrestabile, e poi - vogliamo ammetterlo? - era decisamente più verde!). In definitiva, l'ultimo film è sicuramente bello e divertente, «fumettoso» in maniera moderna, con momenti di stupore ineguagliabile, però resta forse troppo in superficie (il trattamento riservato al villain di turno è un vero delitto, e sì che il regista aveva a disposizione un attore del calibro di Tim Roth), e sulla lunga distanza, nonostante le aspre critiche, forse il film di sette anni fa ti lasciava qualcosa in più (sembra che la Marvel abbia imposto a Norton e Leterrier ben 70 min. di tagli, proprio per evitare lungaggini troppo celebrali che avrebbero allontanato il pubblico dei teenagers: andrebbero forse recuperati nel DVD per una verifica di quanto quest'ultimo film avrebbe potuto ancora essere migliore!)
6 commenti:
Io ho preferito il secondo...Poi sono un fan di edward Norton, ma vabbè, questo non c'entra... O no?
anch'io adoro Norton, ma in questo film sembrava un po' trattenuto, e infatti non gli hanno rinnovato l'opzione (per disaccordi con la produzione, pare)
Eh però l'apparizione di Lou Ferrigno alla scrivania è fantastica...
Grande Ferrigno, si è mantenuto uguale a trent'anni fa, perdinci!!!
Senti ho finito ferro e fuoco ieri che dire? Non mi dilungo in troppi complimenti perchè non ne sono capace però ti dico solo che secondo il mio modesto parere è bellissimo e non ha nulla da invidiare a la legge di Fonzie che fra l'altro ho goduto di brutto..bene quindi ora vado con Uomini e cani e ti ringrazio perchè sei un eccellente compagnia. Ciao caro.
@Barb, e lo dici a me? Ferro e Fuoco è il mio figlio prediletto, proprio perché il più sfortunato: che dire, i giornali non se ne sono innamorati, sarà la maledizione del secondo romanzo...
Comunque, grazie a Dio, de LA LEGGE DI FONZI ne hanno parlato in tanti e sta vendendo bene, a quanto pare, molto bene addirittura:-)
al solito, mille grazie di cuore per l'apprezzamento.
Posta un commento