venerdì 27 agosto 2010

Giovani registi che si credono intelligenti...

Lasciate quasi definitivamente alle spalle gli splendori (e le miserie) delle ferie d'agosto, torniamo a scaldare il motore di questo blog parlando - in via del tutto eccezionale - di un filmaccio apparte- nente a quella specie di filone new romantic che tanto appassiona gli adolescenti d'oltreoceano. Si tratta di Il bacio che aspettavo (2007) e al titolare del blog è toccato l'altra sera (pistola alla tempia da parte di chi lo accompagnava) di sciropparselo per intero sulla rete ammiraglia del Biscione.
A sentire Tirza Tognazzi questa pellicola è «una piccola gemma di cinema indipendente sceneggiato e diretto alla perfezione». Sarà pur così, ma la storia del losangelino Carter Webb (l'emergente Adam Brody, fighetto dal faccino rassicurante già visto in Orange County) che per elaborare il lutto della fine di un'amore si reca nel Michigan al capezzale della nonna demente (una immarcescibile Olympia Dukakis) e finisce per fare amicizia con la vicina di casa Sarah (Meg Ryan) e la di lei figlia, non scalda il cuore neanche per un istante lasciando nello spettatore la convinzione di essere stato preso per un coglione. L'ideuzza che sorregge il plot (quella cioè secondo la quale il confronto con queste tre differenti generazioni di donne farà capire molte cose della vita al protagonista) è trattata con una snervante, pretenziosa superficialità (da addurre probabilmente alla età poco più che imberbe del regista) e la giustapposizione di dinamiche forzatamente "intime" tra i personaggi dona all'intero progetto una patina di odiosissima volontà «arty», con annessa sequela di musichette gggiovani. Il regista Jonathan Kasdan è figlio di Lawrence: anzi, ha fatto addirittura l'attore bambino nel Grande freddo. E a volerle proprio cercare, certe atmosfere rarefatte, certe vite che si ricapitolano, certi spaesamenti possono ricordare qualcosa di Grand Canyon o Turista per caso. Ma molto più alla carlona, con passo minimale quando non decisamente mediocre nella scrittura, televisiva e non di rado prossima alla narcosi. La fresca Kristen Stewart, di lì a poco star della saga di Twilight, è sì bella e scattante, ma la cosa più impressionante di tutto il film - e l'unica che rimane impressa in mente - è un'irriconoscibile Meg Ryan, che deve aver davvero esagerato con il bisturi vista la perturbante gommosità dei suoi (una volta delicati) lineamenti. Da dimenticare!

7 commenti:

barbara ha detto...

Si diciamo che se una sera non hai voglia di leggere o uscire ( e io non ho mai voglia di uscire)e accendi la tv sei fottuto..palinsesto vergognoso(a parte il pippo kennedy su rai extra)ad ogni modo io ho le 7 serie in dvd del tenente Colombo quindi me ne sbatto...

sartoris ha detto...

le serie dei tenente Colombo ce le ho pure io, grandissimo Peter Falk!!!!

(dove vivo io in realtà in questo periodo - ma solo in questo periodo - uscire non è malaccio, ci sono un sacco di sagre/festival/mostre perché la Puglia d'estate tira parecchio... certo, tempo una settimana e la magia scomparirà lasciandoci tutti orfani di qualche cosa, attanagliati dai consueti problemi di mala/corruttela/disservizi ecc. ecc.) (uhm, mi sa che mi son svegliato male:-))

ciao Barb, buona domenica!!!!

Fabrizio ha detto...

Buongiorno a tutti. Io ieri sera du Iris ho beccato RIBELLI PER CASO un piccolo film italiano del 2001 mal distribuito all'epoca, ma decisamente interessante. Con una certa leggerezza e ricorrendo al grottesco il regista mette in evidenza l'eterno problema della malsanità in campania; l'arroganza dei professori/primari tutti concentrati sulla loro carriera; infermieri fannulloni e impreparati e infermieri che vano ben oltre il loro turno di lavoro per sopperire alle mancanze dei colleghi ecc..Niente di eccezionale ma cmq un film da recuperare nel deserto della programmazione estiva. Terracciano è il regista di un'altro film che pur non essendo un capolavoro merita una visione: Tris di donne e abiti nuziali con Castellitto e la Gedek (la protagonista femminile de La vita degli altri).

barbara ha detto...

Io ho riguardato la mitica puntata di Carsini, l'esperto di vini, ve la ricordate? I due film citati non li ho visti ma se mi caoita darò un'occhiata, ciao ragazzi, buona giornata.

sartoris ha detto...

@ Fabrizio, ma guarda che -anche se mi secca ammetterlo - su IRIS danno spesso della buonissima roba. Io qualche tempo fa ci beccai NON SI SEVIZIA UN PAPERINO di Fulci, interamente girato a Monte Sant'Angelo nel Gargano...

@Barbara: Carsini l'esperto di vino se non erro è Donald Pleacense, mitica faccia dei film horror americani tra cui Halloween 1 e 2. Grandissimo!!!!

saluti

barbara ha detto...

Proprio lui caro! A proposito di Colombo, visto che anche tu sei un estimatore, ti segnalo "una bustina di Minerva" di Umberto Eco ( non lo sopporto ma sempre Umberto Eco è insomma..)nella quale si confrontano il mitico Colombo e quello sfigatone di Derrik, leggilo è davvero spassoso. Ciao caro.

sartoris ha detto...

@ Barb - Una bustina di Minerva su Colombo/Derrick? Mi pare di ricordare di averne letto qualcosa, al riguardo... mi metto a cercarla in rete, magari vien fuori qualcosa :-)

un ri-abbraccio