(il titolare del blog approfitta dei suoi mille, improbabili impegni per vampirizzare il lavoro altrui: su Malpertuis l'amico Elvezio Sciallis affronta l'eros e il thanatos del Porno con consueta, interessantissima discussione nel commentarium. A voi l'incipit del pezzo...)
Chi segue Malpertuis da qualche tempo sa bene come uno dei miei interessi, accanto al perturbante in genere, sia la deriva della rappresentazione dell’atto sessuale all’interno di un’industria (il porno statunitense) che in certi suoi settori avrebbe bisogno, secondo me, di profondi ripensamenti.
Ho già discusso in precedenza di detta deriva e di come il potere intervenga a costruire desideri e pulsioni che noi supponiamo liberi, partendo proprio dall’elaborazione e costruzione, da parte del potere, del linguaggio stesso con cui noi pensiamo, elaboriamo e affermiamo quei desideri, costringendone poi la rappresentazione in modalità molto ristrette, asfittiche, ripetitive, prive di sbocco che non sia il more more more.
Oggi mi limito a rispolverare l’argomento per segnalare a tutti l’uscita di un documentario che riguarda proprio l’industria pornografica statunitense e il modo in cui la società accoglie i fuoriusciti da quest’ambito lavorativo.
Exxxit: Life after porn è un documentario di novantatré minuti scritto e diretto da Bryce Wagoner che è andato a intervistare vari professionisti dell’industria hardcore, inda- gando in particolare su quel che accade dopo il ritiro dalle scene.
Accorpando tali informazioni con varie altre che si possono recuperare con certa facilità in Rete, ne emerge un quadro umiliante per i singoli e desolante per quanto riguarda una società che prima sfrutta ed esalta certe persone per poi trattarle come reietti e appestati.
Uno dei punti più dibattuti all’interno della diatriba «pro» e «anti» porno è la libertà di scelta delle attrici, come se la scelta che una ragazza di diciotto anni che non è “obbligata” dal punto di vista fisico a firmare nessun contratto liberasse il campo da ogni ulteriore critica.
Poco importa che magari questa ragazza è consigliata dal suo partner del momento, magari più grande e manipolatore, poco importa che una consistente percentuale di queste donne provenga da infanzie e adolescenze spaventose (stupri, incesti, abusi di droga e alcol): quel che conta nella land of the free è che in quel momento hai fatto una scelta “libera”, i pornococci poi sono tuoi. [continua qui]
2 commenti:
(il titolare del blog approfitta dei suoi, ehm, tre impegni in casa (piante, stirare e cucinare) per ricordarti che ogni vampirizzata è una birra che mi devi eh...).
Fai bene a citare il commentarium: giorno dopo giorno è sempre più il vero protagonista del Malpertugio e, avendo lavorato in questa direzione, sono conteno di notarne i risultati!
Grazie Omar, a buon rendere!
Infatti sei stato un grande a creare quello spazio di confronto (a volte non faccio in tempo a pensare qualcosa di vagamente intelligente da dire su un tuo post - capita, raramente ma capita - che già qualcuno mi ha preceduto con il doppio delle motivazioni e competenze: davvero stimolante, bravi!)
PS sì, parecchie birre, mi sa:-)
a presto
OM
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