Pur essendo natia di Chicago, ZZ Packer è una scrittrice di formazione eminentemente «sudista», essendo infatti cresciuta tra le strade di Atlanta, in Georgia, e a Louisville, nel Kentucky: città posizionate ai vertici di una ideale geografia del profondo sud statunitense in cui piantagioni di tabacco e musica country si mescolano a una ancora vivida segregazione razziale. ZZ si chiama ZZ perché il suo vero nome, come capita spesso tra gli afroamericani, è molto fantasioso: Zuwena Packer. Diventata popolare coi suoi racconti, pubblicati sulle più prestigiose riviste americane e poi raccolti in questo antologia dal titolo Bere caffé da un'altra parte, la scrittrice ha preferito utilizzare la sola doppia consonante per praticità. Nel libro ci parla con una certa malinconica ironia di una nazione ancora percorsa dai moti di discriminazione che decenni orsono diedero vita al movimento dei diritti civili, e proprio nel cono di luce di quegli anni la Packer s'insinua narrandoci il quotidiano di una America ferma ancora ai tempi di Via col vento ma in cui molte cose sono cambiate. Ora ad esempio le nuove generazioni di neri non si lasciano fregare, sono diventate più scaltre, e aspirano senza vergognarsene a una tranquilla, ambiziosa vita borghese. Bere caffè da un’altra parte raccoglie otto storie, otto racconti di emarginazione incazzata e moderna, con spesso l'ambiente delle chiese battiste sullo sfondo: reverendi spettacolari (memorabile la predica sull’utilizzo del telefono), catechiste ingenue, tredicenni che vagheggiano una fuga solo finché la sanno impossibile. E poi ci sono yuppies frustrati, attempate bizzoche, giovani donne pensierose. Il tutto assemblato senza retorica e con una grande sensibilità.
Bere caffé da un'altra parte
ZZ Packer (Ed. ISBN)
ZZ Packer (Ed. ISBN)
8 commenti:
sembra molto interessante, è uscito in questi giorni?
PG
macché, è del 2007, ma questo non intacca il suo valore, giuro!!! :-))
bello, molto, elegante e profondo, giuro!
(pippo)
@grazie Pippo ;-)
C'è da dire che quando cominci a leggere le prime pagine con queste ragazzette di quarta elementare pronte a menare e a riempire di ragni chiunque darà loro delle "negre", è facile farsi prendere :-D
@Annalisa: grandissima, non ti becco mai impreparata ;-)))
No, no, che dici? Merito tuo. Come ho letto il post, mi sono procurata il libro e ho cominciato a leggerlo (e, appunto, mi ha incatenato subito :-) )
(un altro libro di cui esserti debitrice :-) )
bhe' grazie di cuore, allora, sono testimonianze come la tua che mi spingono a non abbandonare questo spazio (ogni tanto ci penso, giuro!!!;-))
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