In questo blog si è già parlato di Harry Crews (c'è il link al suo sito tra gli indirizzi amici e qualche anno fa si era parlato di La fiera dei serpenti, piccolo gioiello nero sempre edito dalla vecchia Meridiano zero). Lucidi corpi (Body il titolo originale), l'altro suo romanzo tradotto in Italia, è una irridente parabola che affonda nei peggiori istinti umani, scandagliandoli al riparo di qualsivoglia considerazione moralistica. Lo snodo, il perno centrale di questo romanzo è senza ombra di dubbio l’american-dream, quel Sogno Americano che l'autore disseziona chirurgicamente fino alle conseguenze più estreme. A chiunque non possieda uno straccio di titolo di studio e non abbia alternativa tra l'andare a dissodare la terra e partire per la guerra (c’è sempre un conflitto a disposizione), resta solo il corpo come ultimo avamposto prima della disperazione e non c’è sport - ammesso possa ritenersi tale - più estremo e pericoloso del bodybuilding. Shereel Dupont alias Dorothy Turnipseed si sottopone così ad allenamenti massacranti e ad una dieta ferrea per raggiungere un sogno che è, prima ancora che il proprio, quello del suo volitivo allenatore: Russell Morgan detto «Muscle», un ex campione che riserva alla giovane una disciplina militaresca velata di un perverso sadomasochismo.
Lucidi corpi di Harry Crews - (Meridiano Zero)
4 commenti:
Era molto meglio Corpi Lucidi. Questa scelta costerà qualche copia alla Vecchia Meridiana Zero. Bravi nel non optare per un letterale Corpo ( ho sempre lasciato sullo scaffale i cd intitolati Canzoni ), ma occorre pensare al ritmo. Il titolo deve essere come il bambù che si piega sotto il vento. Lucidi Corpi è un giro sull'otto volante , è il vecchio nasuto Roman che taglia il nasino cesellato di Jack. Roba anni settanta quando il pubblico aveva l'energia per seguire un arabesco, sbobinare un nodo gordiano senza tagliarlo, violare un labirinto senza navigatore sul suv. Se qualche Meridiano è in ascolto, consiglio l'investimento di una sovracopertina.
Una idea x un romanzetto vagamente ballardianovonnegutiano: nel solito medio evo prossimo venturo una multinaz del fast food produce un pollo fritto che scolpisce i corpi di chi lo assume trasformandoli in bronzi di Riace di carne. Legioni di consumatori incollati alla poltrona del salotto a guardare il Jerry Springer show di quei gg mangiando crocchette impanate per nutrire la tartaruga. Il mondo come un fumetto Image della prima ondata, ma senza spandex, artigli e katane.
Nasce una crew di ribelli che semplicemente vivono la vita dei losers negli States, bevono birra, mangiano junk food non mutante e fanno l'amore con sentimento nonostante la carne frolla, i musi da Harry Dean Stanton e Roseanne Barr quando non picassiani come quelli dell'attrice feticcio di Almodovar. La multinaz non la prende benissimo - il dissenso è da stroncare immediatamente erchè contagioso come certi motivetti che senti in ascensore - e foraggia la sua polizia privata perchè scovi i dissenzienti e li confini in campi di riabilitaz alimentare. Chi vincera ? Finale aperto ? Per me, per quel che vale, la scelta migliore è il lieto fine.
@Crepascolo, immagino tu sappia che la Vecchia Meridiano in realtà non esiste più (Vicentini l'ha ceduta qualche tempo fa, con grande scorno e tristezza di noi appassionati). Ora la Nuova Meridiano Zero sta lentamente ripubblicando i vecchi successi e ci potrebbe stare anche una riedizione di Lucidi Corpi magari col titolo originale ;-)
PS l'idea ballardianovonnegutiana non è male, quasi quasi te la rubo ;-)
Puoi svilupparla, te la regalo. Sto correggendo le bozze di un mio ex allievo che vive a Bangor, nel Maine, e ,come al solito, si tratta di un lavoro ciclopico,. Ti dico solo che è la storia di uno sviluppatore di giochi da tavola diventato ricco con una variante del Monopoli che che ruba l'idea per un risiko tra gandhiani e francescani ad un tale Omar dal corpo e dalla mente talmente lucida che legge a letto senza abat jour. Omar non la prende bene ed investe il ladro di idee con un fuoristrada. Il progettista passa un anno a letto in trazione e sogna di essere ammanettato alla testata in balìa ora di un cane infernale ora di una infermiera picchiatella ora di uno scrittore affetto da sindrome della pagina bianca. Non posso fare nomi, ma diciamo che il tizio - chiamalo Stefano - è talmente affezionato alle sue vecchie cose che le rifrulla continuamente.
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