Donna Tartt pubblicò Dio di illusioni quando aveva ventotto anni (era solo un'adolescente quando Willie Morris, editor di cui le cronache si occupavano come di una leggenda, la incontrò all'Ole Miss e le disse: «penso che tu sia un genio!»). Il libro divenne presto il fulcro d'ogni conversazione nel mondo letterario, rendendo in poco tempo una vera e propria celebrità la sua autrice: recensendola sui giornali i critici si contendevano le lodi a botta di superlativi. Eppure, passata la fiera, Donna Tartt non sfornò nessun nuovo romanzo per i successivi dodici anni. Poi, finalmente, giunse Il Piccolo Amico, 700 pagine di monumentale caratura, e chi si aspettava un'altra storia di giovinezze tradite e rovina esistenziale ne venne totalmente spiazzato. Ambientato in una piccola cittadina del Mississippi (conseguenza per la quale è impossibile non ravvisare l'ombra di Mark Twain in ogni parola del lungo racconto), il libro è un affresco della provincia meridionale alla fine degli anni '70, il ritratto di una comunità conservatrice che incentra il suo stile di vita sulla fede protestante di confessione battista e dove ancora vige di fatto la segregazione razziale, fra neri che compiono stoicamente solo i lavori più umili, bianchi benestanti soffocati da un'ipocrisia bigotta e i white trash che vivono nelle roulotte privi d'ogni prospettiva. La morte di un ragazzino novenne condiziona per sempre la vita della famiglia Dufresnes. L'azione si sposta circa 10 anni più avanti quasi subito, e la protagonista diventa la figlia minore Harriet, 12 anni, una ragazzina ribelle ma profondamente sensibile, assetata di verità e conoscenza.
Attraverso il cammino della protagonista entriamo in contatto con un vasto campionario di personaggi, descritti in maniera mirabile e grottesca nella tradizione cara a Flannery O' Connor: la nonna, le zie, il padre, la sorella, la madre, la famiglia Ratliff, alcuni amici e diversi personaggi minori ma funzionali alla storia; la narrazione si insinua inesorabile, e il lungo capitolo conclusivo sdipana alcune sottotrame in un emozionante twist di scene madri, dritto ad un finale che, improvvisamente, ci ricorda che non era un giallo (infatti non c'è alcuna soluzione dell'enigma, l'assassinio resterà un mistero), bensì, semplicemente, la vita.
Il piccolo amico - Donna Tartt (Ed. Rizzoli)
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