Senza moralismi e, ancora meglio, evitando eroismi da inviato speciale in surplus di adrenalina, Alessandro Scotti ha viaggiato per ben sei anni lungo le principali rotte della droga mettendo a fuoco questo straordinario reportage e aggiungendoci a corredo un apparato fotografico davvero toccante. Dall'America latina all'Asia centrale, dal Sudest asiatico all'Africa occidentale, Narcotica è un'inchiesta che il giornalista ha partorito durante un soggiorno nel continente asiatico: «da tempo indagavo sul narcotraffico - ha spiegato Scotti in una intervista - ma volevo fare qualcosa che avesse un respiro diverso. I passaggi decisivi sono stati il coinvolgimento dell'Onu (di cui Scotti è Goodwill Ambassador) e la collaborazione con Rolling Stones Italia. La difficoltà maggiore è stata quella di entrare in un mondo chiuso, diffidente come qualsiasi universo criminale. L'elemento chiave è stato il tempo, anche quello dedicato all'ascolto. Perché anche persone che vivono in isolamento dal resto del mondo possono trovare una spinta alla condivisione verso qualcuno che si interessa a quello che fanno». Una rete di contatti - non tutti necessariamente legali - che ha permesso all'autore di muoversi lungo confini sotterranei, sul crinale d'una invisibilità voluta quanto imprescindibile, all'interno d'un meccanismo internazionale di straordinaria complessità. A ogni capitolo del libro corrisponde un ritratto, con tanto di immagini in bianco e nero, in una rassegna esemplare di personaggi più o meno anonimi: coltivatori, intermediari, mercenari, donne eroinomani sotto il burqua, gruppi armati rivoluzionari, scienziati che studiano i tossicodipendenti e quasi ovunque uomini e donne consapevoli di quel che fanno ma che difficilmente superano la soglia di povertà.
Ma Narcotica non è solo il resoconto puntiglioso e accuratissimo del viaggio all'inferno. È uno di quei libri costruiti con parole marchiate col fuoco, parole nate per sfondare la coperta delle nostre sicurezze quotidiane e farci risvegliare dal torpore. Quello che «permette a ognuno di noi di sopravvivere, facendoci considerare lontano ciò che è sgradevole o emotivamente inaccettabile, quasi appartenesse a un altro mondo. Un'anestesia percettiva indispensabile alla sopravvivenza».
Narcotica - Alessandro Scotti (Ed. ISBN, coll. Reprint)
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