domenica 22 marzo 2015

il mitico G.M. (4° parte)

Avrei voluto scrivere la seconda parte di Tra il giallo, il rosso e l’arancione ma la Polillo è improvvisamente sparita dalle librerie di Siena con somma incazzatura del sottoscritto (troppe rese, mi hanno spiegato) che ha bisogno di sfogliarli i libri prima dell’eventuale acquisto.
Mi limito, dunque, agli amati Gialli Mondadori che arrivano pure nel paese in cui vivo.
•  Avventura a mezzanotte di Brett Halliday
Questa volta il nostro Brett non solo si è divertito a scrivere una storia ma ci si è buttato perfino dentro. Siamo ad un gran galà del premio letterario Edgar Allan Poe. Volti noti e meno noti con qualche frecciatina in qua e là. Poi l’incontro con Elsie Murray che ha letto tutti i suoi libri. Ergo accompagnamento a casa e la solita idea del salto sul letto. Che va a farsi fottere perché lei ha in serbo il manoscritto “Notte tragica” (giuro) e vorrebbe il suo parere. Bene, leggiamolo. Solo che la ragazza si ritrova strangolata e l’autore dei gialli incasinato perché è l’ultimo che l’ha vista viva.
Fatto sta che Brett ha bisogno dell’aiuto della sua creatura letteraria: Michael Shayne “un uomo alto, slanciato, con i capelli rossi”, maniere spicce, whisky, cognac, Martell o Monnet lungo il gargarozzo. C’è pure un caso di assassinio rimasto insoluto ad infilarsi nella vicenda, raccontata da par suo dal nostro Halliday che, tra l’altro, è sparito.
•  Sherlock Holmes al Raffles Hotel di John Hall Sherlock se la deve vedere con un avvelenamento all’arsenico inserito in certi cioccolatini (solo in certi cioccolatini) di berkeleyana memoria (qui, però, c’era il nitrobenzolo). Un discreto plot da mettere in fibrillazione il lettore con un biglietto che sembra un ricatto, una vecchia storia di simpatia amorosa, un investigatore privato reclutato dalla defunta, una bottiglietta di arsenico trovata in un bidone dell’immondizia, un testamento particolare, dubbi, perplessità, depistaggi, Watson e l’amico dal fiuto d’oro a creare i loro indimenticabili personaggi. Il tutto attraverso una scrittura leggera, piacevole, delicata, pronta a creare una giusta atmosfera di tensione.
•  Seguendo il filone degli apocrifi Sherlock Holmes e l’affare Hentzau di David Stuart Davies. Questa volta non troviamo il grande investigatore intento a snocciolare soltanto le solite acrobatiche deduzioni (ci sono anche queste) ma, soprattutto, lo seguiremo in un continuo, incessante movimento. Racconto d’azione più che di pensiero. D’altra parte meglio così che vederlo impigrire sulla poltrona. Il suo cervello ha bisogno di continue sfide per non morire di noia. Come quella instillata dal colonnello Sapt che arriva addirittura dalla Ruritania, piccola nazione dell’Europa centrale, perché Sherlock possa ritrovare un certo Rassendyl, sosia perfetto del re, ora gravemente ammalato. Solo che il suddetto è scomparso e in giro c’è il conte Rupert di Hentzau che vuole impadronirsi del trono. Abbiamo anche, signori miei, una bella sorpresa. Uno Sherlock più umano che, almeno per una volta, tira ad indovinare ed è lui stesso ad ammetterlo. Leggere per credere.
•  Pezzi d’uomo scelti di Boileau-Narcejac Pezzi d’uomo scelti, ovvero pezzi d’uomo morto trapiantati in corpi vivi che hanno subito terribili ferite. Gambe, braccia, organi interni. Perfino la testa. Sì, proprio la testa. In questo caso del condannato a morte René Myrtil che viene smembrato in sette parti per “rifornire” sette sfortunati, sotto la direzione del professor Anton Marek. Ma ad un certo punto questi operati incominciano a suicidarsi… Perché?
È un romanzo particolare che ha indignato qualche appassionato del giallo classico. Però, insomma, bisogna essere preparati a tutto come lettori. Non si può vivere solo di cellule grigie. Qui c’è il surreale, la suspense arricchita di un pizzico di humour nero, secondo il parere di uno che se ne intende (Mauro Boncompagni). E pure del sottoscritto, se vale qualcosa.
•  I dissimulatori di Bill Pronzini Gli investigatori privati Bill e Tamara devono ritrovare la prima delle tre ex mogli di David Virden per firmare l’annullamento del matrimonio. Cosa piuttosto facile se non ci fosse il piccolo particolare che la donna trovata è, per Virden, quella sbagliata, anche se porta le stesse iniziali e rivela una certa somiglianza. Tra l’altro il cliente sparisce pure… Altro parto riuscito della coppia felice di Pronzini.
•  Lacrime innocenti di Rhys Bowen
Molly Murphy e Daniel Sullivan, capitano della polizia di New York, in luna di miele a Newport in un cottage offerto dal consigliere comunale Brian Hannan. Gli amici sono amici. Però io ti faccio un favore a te e tu fai un favore a me perché c’è qualcosa che mi turba. E questo qualcosa deve essere piuttosto grosso se il suddetto Brian si ritroverà sfracellato su una scogliera, dove anni prima era stata rinvenuta morta una sua nipote. C’è un collegamento fra queste due fini drammatiche? Molly incomincia ad indagare da sola dato che il maritino si è beccato una bella polmonite. Un romanzo dalle tinte gotiche con un pizzico di soprannaturale e la chiusura decisamente classica che vede la nostra detective riunire i possibili colpevoli e smascherare l’assassino.
•  Perry Mason e il siero della verità di Erle Stanley Gardner
Nadine Farr in cura dal dottor Logbert P. Denair per problemi psichici. Sottoposta al siero della verità dichiara di avere avvelenato lo zio Mosher Higley che non voleva farla sposare con l’amato John Avington Locke. La faccenda scotta, urge un parere di Perry Mason, tanto più che il tutto potrebbe essere la conseguenza di una allucinazione provocata dal farmaco. Occorre indagare, fare delle ricerche anticipando l’intervento della polizia. Ma la polizia entra in scena prima del previsto e il nostro famoso avvocato viene addirittura accusato di fabbricare prove false. E allora sono cavoli amari…Tutto ruota intorno alla figura di Nadine, ora ritenuta commediante e cinica, ora brava e buona ragazza, in una relazione strana con lo zio (sembra che l’avesse in suo potere), che poi proprio zio non era. Solito scontro Mason-Burger (difesa e accusa) in tribunale con il giudice che cerca di mettere ordine. Come al solito si batte molto sui dialoghi.
•  La statuetta di terracotta di R. Austin Freeman, Mondadori 2015. Ancora un inedito tirato fuori dalla banda scatenata di Franco Forte e company. Per non farla troppo lunga un furto di diamanti, un avvelenamento da arsenico di un ceramista che poi scompare, frammenti di ossa umane ritrovate nel suo laboratorio. Che il morto sia proprio lui?
Sospettati l’amico Frederick Boles e la moglie, mentre le sue creazioni mediocri vengono addirittura esaltate da un critico d’arte. Raccontato dal dottor James nella prima parte con uno stile preciso, minuzioso e nello stesso tempo evocativo di un’atmosfera “strana”, di inquieta tensione, non privo di spunti sulla Londra del tempo (per esempio sul deterioramento delle sue strade). Continuato dal dottor Christopher Jervis, amico del più noto dottor Thorndyke, vero deus ex machina, che sembra interessato soprattutto ad una statuetta di terracotta. Sua la spiegazione finale estremamente lucida e precisa a spiegare un piano diabolico con colpo a sorpresa. Traduzione superba di Mauro Boncompagni.
Alla prossima (se ci arrivo).
                                                                            [articolo by Fabio "Boss" Lotti]

9 commenti:

Anonimo ha detto...

Ringrazio per le belle icone.
Fabio

sartoris ha detto...

Fabio i tuoi articoli si prestano al pulp piu' "grafico" e sono un piacere per me impaginarli :-))

sartoris ha detto...

"Ed è per me un piacere impaginarli" (maledetto T9)

Anonimo ha detto...

Sembra che la Polillo sia in grave crisi. Però nel prossimo appuntamento tirerò fuori qualche suo libro dal cassetto per mischiare ancora una volta il giallo e il rosso.
Fabio

sartoris ha detto...

Boss, trovamene una, di casa editrice, che non sia in crisi dannazione!!!

CREPASCOLO ha detto...

Erle Stanley Gardner, a furia di marciare avanti e indietro con il ritmo dei trenini dei cartoni animati, ha scavato un solco seminabile nel logoro parquet del suo ufficio. I suoi clienti sono tutti cinesi, ma nessuno tra loro ha il fascino liquido di un Fu Manchu. Concorrenza sleale tra stirerie. Pareri sui dazi doganali. L'insegna di una rosticceria dai parametri fuori legge. Non proprio materiale che possa ispirare il giovane avvocato che si sente già uno scrittore pulp anche se il suo maggior risultato è stata la lettera di rifiuto di un editor che non si è limitato a firmare un prestampato, ma ha motivato, punto x punto, la sua stroncatura: nelle mani di Gardner una guida a cosa "non" si deve fare.
Dall'altra parte del cortile è un canile che finisce di cadere a pezzi in una zona della città di cui il sindaco dovrebbe vergognarsi. La struttura, un tempo, doveva essere rossa e gialla. E' il momento dell'ora d'aria e della pappa: i bassotti ed i mastini corrono gioiosi verso il vecchio Lothar Fables, un nero con i favoriti ed un berretto tanto sporco da sembrare di terracotta. Lothar sorride, come sempre. Ama i suoi cuccioli ed è il loro favorito. L'altro responsabile, Marek Rurithanos, è un nobile europeo decaduto - se lo chiedete a Marek - oppure l'ex palafreniere di un latifondista latveriano - se lo chiedete a chiunque altro e non sopporta che esista qualcuno che lo schiacci ancora + a terra sotto quel cielo spietato. E' un attimo. Prende il vecchio falcone maltese di terracotta che chiude il secchio dei giocattoli e parte x colpire sulla zucca Lothar. Bassotti e mastini lo caricano e lo sommergono, abbaiando e schiacciandolo a terra sotto quel cielo spietato. Marek è spaventatissimo, ma non ha un graffio. Lothar richiama i suoi amici. Sorride come un angiolo.
Gardner comincia a riflettere sul concetto di un avvocato che difenda i deboli e che non si fermi alle apparenze. E' iniziata. Mai la fine.

sartoris ha detto...

@crepa oggi sei in formissima :-)))

Anonimo ha detto...

Sì, è vero, però questa casa editrice mi riportava un po' ai miei primi tempi di lettore del giallo classico...Fortuna (si fa per dire) che ne ho letti un centinaio.
Fabio

sartoris ha detto...

@Fabio ciò purtroppo non toglie che la situazione generale dell'editoria italiana faccia davvero paura. Se vuoi saperlo mi chiedevo infatti come facesse polillo a resistere di 'sti tempi con un prodotto così di nicchia... cmq spiace assai :-(((